Lo scoiattolo burlone
Fiaba pubblicata da: nonna lulù
Uno scoiattolino di nome Cip, che viveva in montagna, era solito fare scherzi agli altri abitanti del bosco. Non c’era giorno che non venisse sgridato dalla sua mamma per uno scherzo che aveva fatto.
A differenza degli altri fratellini non si dava da fare per procurarsi il cibo, indispensabile anche da mettere via per il lungo inverno, in cui la neve ricopriva tutto di un candido manto, rendendo così difficile procurarsi da mangiare. Cip amava solo saltare da un albero all’altro, buttando sulla testa degli altri animali del bosco tutto ciò che aveva a portata di mano:
ghiande, frutti, rametti, gusci di noci………
Un altro dei suoi scherzi era far finta di perdersi nel bosco e rincasare nella tana sull’albero molto tardi, con apprensione della mamma che fosse successo qualcosa. Cip era così, la sua giornata era costituita dal volersi solo divertire.
Una mattina, molto presto, come era solito fare, si allontanò dall’albero su cui viveva con la sua famiglia, per girovagare tra i boschi, saltando di qua e di la, allegro come sempre, ma, mentre era su un ramo, posto su un grande albero, pronto a saltare giù questo si ruppe e patatrac, in pochi secondi Cip atterrò su una grande pietra e si ruppe una zampetta. Che dolore! Il piccolo scoiattolo era abituato, nei suoi continui movimenti, a farsi male, ma questo dolore era troppo forte per lui!
Cominciò a chiamare la mamma ma era troppo lontana, non poteva sentirlo e lui non poteva muoversi. Che fare, non poteva che attendere che lo trovassero. Arrivò la notte e Cip aveva freddo, fame, sete, ma nessuno poteva aiutarlo.
Così, soffrendo, cominciò a pensare. Forse la mamma aveva ragione, meglio essere previdenti e mettere via per l’inverno il cibo, è proprio brutto patire la fame e la sete. Se non ci fosse la mia famiglia io d’inverno non potrei mangiare non avendo procurato nulla. E mentre pensava e cercava di mettersi in piedi per raggiungere il nido, ecco arrivare tutta la sua famiglia che lo aveva cercato per tutta la notte. Inutile descrivere la gioia di Cip nel vederli, ma non tutto era andato male, aveva così avuto modo di capire che il suo comportamento era sbagliato.
Dopo 20 giorni di riposo per la gambina rotta fu pronto a seguire i fratelli nel cogliere ogni tipo di cibo adatto a loro: nocciole, frutta, pigne, ghiande, noci, cortecce, castagne, pinoli, semi, uova.
Diventò il più bravo di tutti!