La Banca del Tempo

Fiaba pubblicata da: antonella cavicchioni

C’era una volta, in un tempo lontano ma forse neanche troppo, una Banca del Tempo.

In essa operava un signore gentile, dalla chioma ormai canuta e gli occhi color del cielo quando è limpido, egli usava modi gentili e gesti garbati,sedeva per abitudine su di un banchetto di legno ed aspettava che dall’uscio apparisse qualcuno.

Un giorno un bimbo di sette-otto anni, vedendo che l’anta era socchiusa, vi entrò e con curiosità si avvicinò al signore, gli disse: “chi sei signore e cosa fai qui?”

L’uomo rispose: “sono qui ad attendere qualcuno che abbia bisogno di me per aiutarlo!”

Il bambino allora chiese ancora: “e come lo aiuti?” ed il vecchio: “mi pongo a sua disposizione, ascolto i suoi problemi, se ne ha, lo consiglio, se posso, ma soprattutto lo guardo negli occhi per fargli capire che non è solo!!!!”

Il bimbo sorrise, aveva capito tutto, quindi domandò: “posso venire a trovarti ogni tanto?” e lui: “si, certo ma non meravigliarti se noterai qualche cambiamento”.

Il tempo passò, e dopo qualche mese il bimbo si recò nel luogo che conosceva, entrò e vide un uomo di mezza età che rideva soddisfatto e lo accoglieva a braccia aperte.

Il piccolo disse: “mi sembri più giovane sai?”

L’uomo abbozzo una risatina e gli accarezzò i capelli biondi che, nel frattempo, si erano un po’ allungati.

Parlarono un po’ e risero e fecero merenda, poi si salutarono e si diedero appuntamento alla primavera successiva.

Il bambino biondo, un giorno di aprile, si ricordò dell’impegno preso e, dopo aver eseguito i compiti, si fece accompagnare a trovare il suo amico adulto.

La porta era chiusa, quindi suonò, venne ad aprire un uomo con gli occhi azzurri, senza occhiali da vista, con la chioma più fluente, si salutarono abbracciandosi ed il bambino che continuava a crescere con una certa velocità, come capita di solito ai bambini che vanno verso l’adolescenza, disse all’uomo: “ma sai che sei davvero ringiovanito?”

E l’uomo disse: “sarà….se lo dici tu!!!!!”

Passò un altro pomeriggio piacevole e, salutandosi, decisero di vedersi l’anno successivo.

Inesorabile e fugace il tempo fece giungere in fretta quel giorno.

Il ragazzino, quasi adolescente, andò, col cuore pieno di gioia, a trovare quell’uomo, arrivò e trovò la porta spalancata, entrò e vide un giovane uomo che tirava due calci ad una palla di pezza insieme ad un altro ragazzetto.

Salutò e si mise anch’egli a giocare, la sera giunse ed insieme si recarono verso l’uscio.

Il giovane uomo disse: “ti aspetto per Natale, ci sarai?”

Ed il ragazzino: “si certamente! come potrei non venire in un giorno così importante?” si strinsero la mano per salutarsi e si lasciarono.

Il Natale arrivò ed entrambi non stavano nella pelle! Il ragazzino, che era svettato in altezza ed aveva qualche timido peluzzo di barba che faceva capolino, recava con se un regalo vistoso, bussò con i piedi e all’apertura della porta si trovò di fronte un ragazzetto, pressappoco della sua età che lo guardava con gli occhi più azzurri che mai, gli sorrideva e gli faceva spazio per entrare.

Era lui, si si non c’era dubbio era lui! Si guardarono e non ebbero più dubbi! Si conoscevano da anni, ma, mentre il ragazzo cresceva, il vecchio era ringiovanito, fu d’obbligo questa domanda da parte del ragazzo: “ma tu sei più o meno della mia età ora?”

Il giovane sorrise e disse: “sì, perchè il mio animo si è speso per il prossimo, l’aiuto che ho donato col cuore mi ha fatto star sempre più bene, ho gioito dei successi di coloro che mi sono venuti a chiedere un sostegno, ed ho amato coloro che non ce l’hanno fatta, ho passato ore ed ore ad ascoltare il prossimo ed ora, il mio cuore è tornato bambino e la mia anima quasi pura!”

SORRISE di un sorriso smagliante e soddisfatto, e fu così che il ragazzetto imparò che nella vita ciò che si fa col cuore non può che portare beneficio.

Bando alle meschinità ed alle bassezze della razza umana, un abbraccio, un sorriso ed un po’ di dedizione servono per stare bene nella vita e per salvare l’animo altrui.

Perciò guardò il suo quasi coetaneo, lo ringraziò con un forte abbraccio e lo salutò dicendo: “Ci vediamo all’asilo!!!!!”

Naturalmente i due si videro quasi ogni giorno e restarono entrambi per sempre quei bambinetti spensierati, fino a quando il Signore, ovviamente dopo molti anni, li richiamò a se.



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