Dali, Franci e Fede

Fiaba pubblicata da: liberacarta

Non è il nome di un gruppo musicale ma di tre bambini che tra di loro amano chiamarsi così.

In un piccolo paese c’erano tre bambini (o meglio ci sono), il biondo Fede di origini Italo Polacche, tranquillo e riflessivo, il birichino Franci con sempre tante cose da fare e poi lei Dali l’unica femmina del gruppo che si sentiva coccolata dai due.

I tre come potevano stavano sempre insieme, abitavano vicini e questo di certo li aiutava molto, di solito le Mamme erano tranquille perché se non erano a casa propria o erano tutti e tre a casa dell’uno e o dell’atra, quel giorno, però ne combinarono una delle loro.

Come solito Franci prima di andare da Fede aveva premura di chiamare Dali per andarci insieme, il loro luogo preferito era il giardino e il terreno di Fede, che in fondo terminava con un bel bosco,

Nonno Bruno teneva gli animali di cortile, le gallinelle, le oche c’era la pecorella Bea e da poco un maialino al quale i tre avevano assegnato il nome di LINO.

Quel pomeriggio oltre ai soliti giochi si avvicinarono al maialino per osservarlo.

Lino sembra un po’ triste – disse Franci;

Anche a me sembra, forse le manca la sua mamma – rispose Fede;

Forse ha solo voglia di uscire un pochino – terminò Dali;

E così basto uno sguardo tra i tre che si capirono al volo e decisero di aprire la porticina del recinto per fare uscire il maialino.

Lino comincio a mangiare l’erba e a divertirsi giocando con i tre monelli che lo rincorrevano, poi quando i tre decisero di farlo rientrare, il nostro Lino, inizio a correre e diretto oltre il terreno si infilò nel bosco, i tre presi dal panico iniziarono a corrergli dietro nel tentativo di farlo rientrare nel suo piccolo recinto, ma non c’era verso, i bambini si resero cono di essersi allontanati da casa e ormai era ora di rientrare.

Intanto le Mamme, non trovandoli, cercando aiuto, avvisarono tutto il Paese.

Era già notte le stelle cominciavano a brillare in cielo, erano stanchi e affamati e avevano perso le tracce di Lino.

Mi sa tanto che ci siamo persi, dobbiamo fermarci e cercare un riparo per la notte – disse Dali la più razionale dei tre.
io ho fame – disse Franci,
Io ho sonno, spero che qualcuno arrivi presto- disse Fede.

E così i tre si misero al riparo, questa volta non per gioco ma per cercare di passare la notte, in breve tempo si addormentarono stando vicini, fino a quando.

Da….Dali …. Stai dormendo? Senti questa vocina, piccola – disse Franci che non riusciva a riposare bene per la fame.

Veramente sento solo la tua …. Lasciami dormire.

Che succede? nel frattempo anche Fede si era svegliato.

Dali ascolta bene – replicò Franci.

Veramente sento anch’io qualcosa – disse Fede.

Aspettate avete ragione ora sto sentendo, fatemi ascoltare bene, si ora lo riconosco questa è la voce dell’albero che bisbiglia.

Mannaggia ci manca solo la febbre ora – disse Franci.

Mi sa tanto che hai ragione Franci, Dali che cosa dici gli alberi non parlano- disse Fede.

Non parla e un albero che ha tante foglie, e quando il vento arriva le foglie emettono suoni,quasi parole, Mamma quando passiamo li davanti mi fa fermare invitandomi ad ascoltare.

Dai andiamo forza seguiamo il suono, non siamo poi così lontani da casa;

E così Franci e Fede seguirono Dali e quel suono che sembrava voci si fece sempre più vicino, finalmente i tre arrivarono davanti al maestoso albero, grande, pieno di foglie erano incantati ad osservarlo, con il chiarore dell’alba appariva ancora più bello e scintillante, Franci e Fede si resero conto anche loro di dove fossero arrivati e così i tre riuscirono a tornare a casa.

Le Mamme erano cosi felici di riaverli sani e salvi che gli risparmiarono punizioni e sgridate, di certo il più felice di tutti era sicuramente lui Lino il maialino che aveva ritrovato la sua libertà.

Dedicata a mia figlia Dalila e ai suoi compagni di gioco Francesco e Federico.



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