Bobo, un ghiro pigro e dormiglione, veniva svegliato tutte le mattine dalla propria mamma, la quale lo incitava ad alzarsi presto per recarsi a scuola.
“Su , su ,” poltrone! – ripeteva – mentre gli preparava lo zainetto con all’interno una abbondante colazione, dopodiché lo invitava ad uscire dalla cavità del grande albero, dove tutta la famiglia risiedeva da diverse stagioni .
Dopo i vari richiami, il piccolo ghiro si incamminava brontolando lungo la via.
“O come sono stanco ! ” Si lamentava, mentre procedeva a passo lento, poco dopo giunto ad un bivio della strada si imbatté nell’amico Bill, un leprotto svelto e astuto.
“Come va oggi? ” gli chiese
“Come al solito” rispose il ghiro.
“Conoscendo la tua pigrizia, ti propongo un baratto – disse Bill – se mi offrirai la tua colazione, ti farò salire sul mio dorso, vedrai, giungeremo a scuola in brevissimo tempo .”
Bobo ci pensò un attimo e poi rispose:
“Affare fatto! ”
Pertanto aprì lo zainetto e gli porse la propria merenda, poi si posizionò sul dorso dell’amico, il quale si avviò come un portento, una volta arrivati a scuola presero posto nei propri banchi.
Giunta l’ora di ricreazione, tutti i presenti cominciarono a scartare la propria merenda, tranne il piccolo ghiro, che non avendo nulla da mettere sotto i denti, osservava i propri compagni con un certo languore e preso dai morsi della fame, a stento riuscì a seguire la lezione e si pentì quasi subito di aver accettato un simile baratto.
Dopo quella spiacevole esperienza, il piccolo Bobo comprese la lezione e quando la mamma lo incita ad alzarsi presto, esso balza in piedi in un baleno, recandosi a scuola in tutta fretta, con l’ammirazione e orgoglio di mamma ghiro.
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