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Il bambino dai grandi occhi scuri

Fiaba pubblicata da: teddinina

Mi chiamo Babu, ho dieci anni e da quando avevo nemmeno tre anni vivo in Italia.

Prima vivevo in Eritrea con i miei genitori , che hanno deciso di scappare in Italia per , dicono loro, darmi un futuro migliore.

Del viaggio per venire fin qui ho pochi ricordi, più che altro immagini spaventose che ancora oggi mi fanno paura durante la notte.

Mi ricordo la paura, i visi dei miei genitori che cercavano di non farmi capire quello che succedeva, un odore acre di tante persone ammassate in pochi metri quadri e luci, tante luci, luci cattive come le chiamo io perché dopo tanto buio sembravano accecarti.

E mi ricordo un nome , Lucio, la persona che mi ha soccorso assieme a tanti altri bambini e che mi ha fatto riunire ai miei genitori dopo che ci avevano diviso prima dello sbarco.

All’inizio è stato difficile abituarsi al clima italiano, soprattutto d’inverno ma poi il papà e la mamma hanno iniziato a lavorare e allora non ho più avuto tanto freddo, soprattutto ho avuto dei vestiti miei.

Da quando vado a scuola ho dovuto affrontare tante sfide: una cultura e una lingua che all’inizio sembrava impossibile e il fare amicizia con gli altri bambini, che mi prendevano in giro per il mio nome e per il mio italiano arrangiato, come diceva la mia maestra il primo anno di scuola.

Dall’anno prossimo andrò alle medie e questo mi rende felice perché potrò imparare ancora di più.

A scuola ci hanno fatto fare un tema seguendo la seguente traccia: “Con quali occhi guardi al futuro”.

Io l’ho svolto così:

Ciao , mi chiamo Babu e guardo al futuro con grandi occhi scuri pieni di speranza.

Speranza perché in questo paese in confronto al mio c’è tanta ricchezza e tante opportunità.

Infatti posso andare a scuola e imparare e per me non è scontato.

Posso prendere i libri in prestito in biblioteca e leggere per perfezionare il mio italiano e soprattutto posso conoscere e vivere una cultura diversa dalla mia.

Per me il futuro è bello, è un cielo azzurro con poche nuvole bianche che si affacciano per salutarmi e per ricordarmi che sono un bambino fortunato a cui sono state date tante possibilità.

Sono un bambino fortunato perché posso stare con i miei genitori, perché insieme siamo felici e perché almeno qui ho la sicurezza di vederli tornare a casa tutte le sere.

Conclusione: guardo al futuro con i miei grandi occhi neri, che hanno visto cose brutte e che in futuro non potranno che vederne di migliori, perché il futuro è tanto bello.

Babu

Dopo aver letto il mio tema la maestra si è messa a piangere e io non capivo perché e a fine anno sono stato premiato per quello che avevo scritto.

Sul premio c’è scritto che sono un esempio da seguire e il preside mi ha detto che sono un bravo bambino.

La mamma era tanto contenta quel giorno , il papà non c’era perché doveva lavorare però appena è arrivato a casa mi ha abbracciato a lungo e mi ha detto che era fiero di me.

Il giorno dopo la premiazione a scuola ero una star, tutti volevano parlare con me e io ero ancora più felice perché avevo più amici di prima.

A volte penso che potevano non succedere le cose brutte che ho visto prima di arrivare qui, però subito dopo mi viene in mente una frase che ho letto su un libro: “il sole non uscirà mai se prima non c’è stata una tempesta” e allora continuo a godermi il sole che se a volte non c’è fuori dalla finestra di casa continua lo stesso ad esserci dentro di me e splende sempre di più ogni giorno.



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