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Il corridoio dei pirati senza mare

Fiaba pubblicata da: Redazione

Cari bambini, vi volevo raccontare una storia.

L’altra mattina che non avevo niente da fare sono andato in uno strano posto tutto strano, che si trova in un grande palazzo bianco bianco, smaltato, pieno di finestre luccicanti e ornate di conchiglie marine, che riflette la luce della luna.

In questo posto strano appena si entra e si cammina cammina in fondo in fondo, s’intravede un lungo corridoio illuminato da quella fiaccola di luce che rimane silenziosa dalla notte passata, sono tanti pezzettini di luna che s’appiccicano lì, come tanti fiammiferi elettrici. Ai lati del corridoio lungo lungo ci sono tante porte e porticine, che immettono in stanze e stanzette.

Ma che posto strano, ho pensato. E cosa fanno qui tutto il giorno, perché ci sono stanze e stanzette, sedie e sedioline, letti e lettini, bicchieri e bicchierini. Poi un uomo vestito di bianco che portava una collana di gomma e d’acciaio intorno al collo mi ha detto tutto: “mio caro signore, questo è il corridoio dei pirati senza mare”. Sulle prime non avevo capito, poi ho guardato meglio e anch’io ho compreso. Lì dentro, sembrerà strano ma è così, ci sono tanti pirati e tante piratesse che si rifugiano per un po’ di tempo, dopo le grandi battaglie col drago senza cuore.

Ho capito che si trattava di pirati anche perché molti di loro, soprattutto le piratesse, portano un fazzoletto colorato in testa, è la bandana della vita, altri camminano piano piano perché hanno la gamba di legno, qualcuno porta un uncino al posto del braccio, c’è perfino chi custodisce ancora un pezzo di spada in mano dopo l’ultimo arrembaggio, ho visto pure un signore con una benda sull’occhio sinistro che masticava un pezzo di liquirizia magica. L’altra mattina stavano tutti seduti o sdraiati nelle stanze e stanzette del corridoio lungo lungo, ridevano e scherzavano mentre bevevano dai bicchieri e bicchierini che c’erano sui loro tavolini.

Il drago senza cuore, mi ha detto una piratessa l’altra mattina, è un animale molto particolare. Non ha la lingua brucente, non lancia le sue fiamme perché non ne ha molte, ma arriva zitto zitto all’improvviso durante le battaglie in mare e aggredisce i pirati e le piratesse mentre combattono, loro non se ne accorgono nemmeno.

Morde in maniera davvero strana il drago, perché entra dentro in silenzio e deposita una piccola fiamma invisibile, senza farlo sapere a nessuno. Poi se ne va. E così, pirati e piratesse, quando termina l’arrembaggio e tornano sulla loro nave, dopo aver diviso il bottino delle monete d’oro e d’argento decidono di andare a visitare il palazzo dalle finestre luccicanti di conchiglie per bere dai bicchieri e bicchierini, dentro le stanze e le stanzette del lungo corridoio dei pirati senza mare.

Ma non ci stanno molto in quel posto. Alcuni di loro, per esempio, se ne vanno via per salire sul pennone più alto della loro nave e rimangono lì a guardare il mare giorno e notte, lo fanno soprattutto per aiutare gli altri pirati durante l’arrembaggio. Pensate che gli portano da mangiare con un secchiello e una corda sul pennone, ogni giorno. Molte piratesse invece tornano per sempre sulla nave con la bandana in testa, per continuare negli arrembaggi, perché sanno che dopo la prima volta il drago senza cuore non tornerà più.



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