Il millepiedi artista
Fiaba pubblicata da: Carlo Testana
Millo, il millepiedi, era nato con novecentonovantotto zampette più altre due mezze, una per lato.
Le aveva allungate con due setole di un pennello trovato nella discarica, legate per bene con un bel nodo piano.
A fare i nodi glielo aveva insegnato il nonno Novecento che in realtà si chiamava Amilcare, ma tutti lo chiamavano così per via che in guerra aveva perso dieci piedi. Era stato pure decorato come staffetta e poi messo a riposo.
Il giunto artificiale permetteva la rotazione delle gambine in modo che avanzando, i 998 piedi di Millo tracciavano delle virgole sulla sabbia, e gli altri due dei bellissimi cerchietti.
Millo, secondo i suoi compagni di scuola, camminava in modo buffo, e spesso sentiva risatine trattenute a stento alle sue spalle.
A casa la mamma gli diceva che spesso un difetto può dare quella cosa in più che resta unica nella personalità e nell’aspetto da decretare addirittura il successo. E qui aggiungeva la storia di sua cugina Milla che, avendo lo stesso due gambine in meno, ancheggiava nell’andatura in modo sinuoso e così particolare che era sempre la prescelta nelle sfilate di moda. Milla era stata una ricercata modella ed alla sua innata bellezza aveva aggiunto quel particolare incedere che la rendeva unica. Unica e pagata bene.
Poi c’èra un attore famoso che aveva un naso ad uncino che era stata la sua fortuna. E quella ballerina di Tip Tap che aveva inventato l’Hip Hop asimmetrico perchè le mancavano tre piedi.
Ma Millo non la sentiva più sua madre e andava a chiudersi nella sua stanzetta sconsolato.
Ci fu il concorso della scuola sull’arte.
Bisognava esprimere al meglio l’essenza del millepiedi contemporaneo con una “performance” artistica.
“Che vuol dire performance, Mamma?”.
” Beh, che devi esprimerti attraverso una prestazione o istallazione artistica”, aveva risposto sua madre.
“Posso fare Body Art?”, chiese Millo.
E così il giorno della mostra aveva preparato una striscia di carta lunga diversi metri. Camminava avanti ed indietro con i piedi intrisi di vari colori lasciando trattini e circoletti colorati con un risultato mai visto. Un successo!
La giuria tecnica e quella popolare ammirarono quella forma artistica tracciata con il corpo, anzi con i piedi e lo elessero artista dell’anno per aver al meglio interpretato il tema del concorso.
“Millo disegna coi piedi, diceva la gente, in forma nuova ed originale”.
I suoi graffiti vennero appesi sui muri della scuola e sono ancora lì per essere ammirati da tutti.