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Hansel e Gretel // audio fiaba

Fiaba pubblicata da: Walter Donega'

Hänsel e Gretel (in tedesco: Hänsel und Gretel) è una fiaba tedesca riportata dai fratelli Grimm. La fiaba presenta numerosi punti di contatto con Pollicino di Charles Perrault.

La trama di Hänsel e Gretel è in gran parte identica a quella di Pollicino di Perrault; l’episodio dei sassolini e delle briciole di pane, per esempio, è identico in entrambe le fiabe, sebbene in tal senso venga ricordata di più la fiaba di Perrault.

Di Hänsel e Gretel è soprattutto nota l’immagine della “casa di marzapane”, che costituisce l’opposto della casa povera e affamata dei bambini, e la materializzazione quasi “eccessiva” dei loro desideri, ma si rivela al contempo una trappola per trasformarli in cibo; vi si potrebbe leggere qualche analogia con il Paese dei Balocchi di Carlo Collodi.

Il messaggio di questa fiaba è ben chiaro e diretto: nella vita occorre tenere bene aperti gli occhi perché il pericolo è sempre in agguato e, soprattutto, bisogna usare l’ingegno per tirarsi fuori dai guai.

Introduzione tratta da Wikipedia.

Versione audio a cura di Audiofiabe per bambini di Walter Donegà.

L’audiofiaba

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Il testo completo

C’era una volta…
un povero falegname che viveva in una casupola sul limitare del bosco. L’uomo aveva due bambini, Hansel e Gretel, nati dalla sua precedente moglie che era morta qualche anno prima. L’anno precedente aveva ripreso moglie: ma la nuova moglie non sopportava i due figliastri. Erano tempi duri e un giorno la moglie disse al padre di Hansel e Gretel: “Non abbiamo più niente da mangiare: porta i due bambini nella foresta ed abbandonali, così avremo due bocche da sfamare in meno”. L’uomo, a malincuore acconsentì.

Hansel aveva sentito tutto, e sgusciò non visto fuori, dove raccolse delle pietruzze. Il giorno dopo il padre li accompagnò nella foresta, e poco per volta Hansel depositò per terra una pietruzza alla volta. Giunti in una radura, si allontanò con una scusa. Gretel era disperata, ma Hansel ritrovò la strada di casa grazie alle pietruzze.

Qualche giorno dopo, la matrigna ripropose la stessa cosa. Hansel risentì di nuovo, ma non potè prendere i sassolini. Il giorno dopo, sboccencellò la pagnotta che aveva in tasca lasciando delle briciole. Come l’altra volta fu lasciato con la sorella in una radura, ma non poté trovare la strada di casa: gli uccellini avevano mangiato tutto.

Con Gretel iniziò a vagare per la foresta, mentre scendeva la notte. Ad un certo punto giunsero in una radura dove c’era una casa tutta costruita di marzapane, dolci, biscotti e cioccolato. Hansel e Gretel avevano fame e si precipitarono a mangiarla. Ad un tratto uscì una vecchietta, che disse loro: “Ma non rimanete fuori, bambini! Entrate, entrate!”

Hansel e Gretel non se lo fecero ripetere: la vecchina sembrava gentile, offrì loro un pranzo succulento e un letto dove dormire. Ma il mattino dopo rivelò la sua vera natura: in realtà era una strega, che aveva già mangiato molti bambini. Chiuse Hansel in una gabbia, per nutrirlo a dovere e farlo ingrassare per poi mangiarlo e mise Gretel a fare i lavori più umili. Hansel che era astuto prese un ossicino di un pollo che aveva mangiato il primo giorno: si era accorto che la strega non ci vedeva bene, per cui, quando veniva a tastare le sue dita, lui le faceva sentire l’ossicino. La storia andò avanti per alcune settimane, poi un giorno la strega si spazientì: “Vuol dire che grasso o meno ti mangerò lo stesso!”

La strega chiese a Gretel di accendere il forno. La bambina lo accese ma disse che non riusciva ad arrivare al piatto che era dentro il forno. La strega si sporse nel forno per prendere il piatto e Gretel la spinse nel forno, chiudendo la porta dietro. Poi Gretel liberò Hansel e prima di andare via trovarono tutti i tesori che la strega aveva accumulato. I due bambini si diressero verso casa, dove grazie ai tesori della Casa di Marzapane non soffrirono più la fame e diventarono una delle famiglie più ricche della città.



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