Il Gatto e il Topo (al Duca di Borgogna)
Fiaba pubblicata da: Redazione
(Al signor duca di Borgogna che aveva chiesto a La Fontaine una favola)
Per obbedir al giovinetto principe,
al qual propizio invoco oggi il Destino,
io devo intitolar questa mia favola
il Gatto e il Topolino.
Che devo dir? dipingerò di femmina
crudele il lusinghier dolce ritratto,
che con un cor si gioca, come vedesi
col Topolino il Gatto?
O pingerò della fortuna instabile
gl’inganni, da cui tratto è il poverino,
siccome tratto a perdizion di solito
dal Gatto è il Topolino?
O canterò d’un re, che vince e domina
della Fortuna anche il capriccio matto,
che ne arresta la ruota e allegro ridesi
de’ suoi nemici come fa per celia
del Topolino il Gatto?
Ahimè! per questa strada io perdo il bandolo
e giro come ruota di molino,
se delle ciarle mie si ride il principe,
egli il Gatto sarà della mia favola
che burla il Topolino.