Il progetto “Ti racconto una fiaba”

Io credo questo: le fiabe sono vere, sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna. (Italo Calvino).

Ti racconto una fiaba è un progetto ad accesso gratuito nato per preservare le fiabe della tradizione popolare e per stimolare la creatività di tutti i lettori affinché abbiano uno spazio per condividere la propria fantasia.

L’obiettivo è anche quello di utilizzare la struttura narrativa della fiaba come mezzo per scoprire il mondo con obiettivi didattici, educativi e sociali.

L’accesso e la pubblicazione su Ti racconto una fiaba sono completamente gratuiti, per sostenere il nostro progetto, ti invitiamo a fare una donazione utilizzando il pulsante seguente (il pagamento avviene tramite il canale sicuro di Paypal):

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Tante fiabe per te

Alcune fiabe e favole classiche scelte per te

Il lupo e i sette capretti

C’era una volta una capra che allevava da sola i suoi sette piccoli capretti. Essa li amava teneramente, ma le davano molte preoccupazioni, perché erano spesso disubbidienti e sbadati. Inoltre temeva sempre per la loro vita, perché questi piccoli imprudenti pensavano solo a giocare, sgambettando senza tregua ai margini della foresta, là dove si aggirava

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Il Natale di Martin

In una certa città viveva un ciabattino, di nome Martin Avdeic. Lavorava in una stanzetta in un seminterrato, con una finestra che guardava sulla strada. Da questa poteva vedere  soltanto i piedi delle persone che passavano, ma ne riconosceva molte dalle scarpe, che aveva riparato lui stesso. Aveva sempre molto da fare, perché lavorava bene,

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L’orso e il giardiniere

Un Orsacchiotto assai mal pettinato,selvatico cresceva in fondo a un bosco,solo, nascosto, sempre torvo e fosco,in collera col fato. Novel Bellerofonte, l’umor neros’univa a una tremenda ipocondria,perché solo la buona compagniatien ilare il pensiero. Un bel parlar non vale un bel tacere,sta scritto, ma bisogna discrezione,ed in quel bosco un uomo, un can barbonenon si

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La rupe della Zita

Tratto da: “Fiabe Abruzzesi” di Domenico Ciampoli, trovi le altre fiabe della stessa raccolta qui. Camminavamo a rilento; io su di un povero cavallo da nolo e il mio vetturino a piedi. Un sentieruzzo scosceso, pieno di ciottoli ci menava al guado del Sinello, le cui acque s’udivano scorrere fra i macigni pel cupo mormorio che

Il nido dei draghi

Fiaba di Luigi Capuana tratta dalla raccolta “Chi vuol fiabe, chi vuole?” C’era una volta un Re che era arrivato quasi alla vecchiaia senza avere un figliolo, e non sapeva consolarsene. Finalmente quando meno se l’aspettava, il Cielo gli fece la grazia; e il giorno che il capo dei Ministri andò ad annunziargli: – Maestà,

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Cappuccetto Rosso

C’era una volta una bambina di villaggio, la più carina che si potesse vedere; la mamma ne farneticava, e la nonna anche più. Questa buona donna le fece fare un cappuccetto rosso così aggraziato ed acconcio, che dapertutto la si chiamava Cappuccetto rosso. Un giorno, dopo aver fatto e cotto certe ciambelle, la mamma le

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La festa dei morti // Giovanni Verga

Nella collina solitaria, irta di croci sull’occidente imporporato, dove non odesi mai canto di vendemmia, né belato d’armenti, c’è un’ora di festa, quando l’autunno muore sulle aiuole infiorate, e i funebri rintocchi che commemorano i defunti dileguano verso il sole che tramonta. Allora la folla si riversa chiassosa nei viali ombreggiati di cipressi, e gli

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Il consiglio dei topi

Un Gatto, che diceano il Mangialardo,facea dei Topi un così gran macello,e tanti nell’avellon’avea sospinti e sbigottiti tanti,che i pochi vivi ancoranon osavano il muso cacciar fuora. Quatti nei buchi sen morian di fame,tanta paura avean di quel, non gatto,ma carnefice infame.Un giorno tuttavia, colto il momentoche il gatto andò a far visita all’amantee stette

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La partenza per la scuola

Arrivederci, me ne vado a scuolaa studiare; lo vedi, ho la cartella!Che? Ti dispiace ch’io ti lasci sola?Non vuoi restar senza la tua sorella?… Oh! sul tuo naso c’è una lacrimona;non pianger, via, ritornerò, sii buona!La mia bambola vuoi? la lascio a te;tienla di conto, sai! (Povera me!…)

Alcune fiabe e favole dei nostri autori scelte per te

Cenerentola // traduzione di A. Gramsci

Un ricco signore aveva la moglie malata. Quando ella sentì che la fine stava per venire, chiamò la sua unica figliolina accanto al letto e le disse: «Cara figlia, rimani sempre buona, così il buon Dio ti assisterà ed io dal cielo veglierò su di te e ti starò vicina». Quindi chiuse gli occhi e

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Nulla si crea e nulla si distrugge

    Ignoti provarono a tracciare una mappa dell’amore, cercavano il popolo che più sapesse amare. Scoprirono che l’amore non si può mappare, perchè al mondo, per un sogno che nasce, uno muore.

Il grasso merlo innamorato

Giusto ieri incontrai per caso il signor Tasso. Come al solito lo trovai all’ombra della Grande-Betulla, mentre dormiva. Colpa della mia goffaggine, però, lo svegliai di netto dal suo sonno, incespicando su una radice. “Ma insomma!”, tuonò il signor Tasso. “Sono vecchio e sono stanco, perché m’hai svegliato?” Il signor Tasso era molto arrabbiato. Furibondo,

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Il ragno

Quando lo vide il suo primo pensiero fu: “Che creatura schifosa! E  per di più è enorme! Perché Dio ha creato bestie simili? Qual è la loro funzione?”. Non si sa se anche l’altro avesse visto lui, ma ambedue si ritrassero, ognuno vinto dalle proprie fobie. Quando ritornò era ancora là, troppo vicino al suo

i tre cerini del diavolo

Un diavolo un po’ sciocco si trovava in un angolo buio la notte di Halloween ed aveva solo tre cerini. Voleva rubare. Notò una casa di fronte lui “Che bella villa pensò” e accese il primo cerino per illuminare il giardino. Ma illuminò una vecchietta che lo colpì con il bastone tre volte sul capo e si

L’altalena

Era un pomeriggio come tutti gli altri, Giò decise di ripercorrere la storia della sua adolescenza. Si recò con la sua Renault 4 di color rossa del 1980 in un luogo che le ricordava i più bei anni della sua vita, spensierati ed allegri. Durante il tragitto che la portava in quel posto dove è

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Sindbad il marinaio: quarto viaggio // Audio fiaba

Eravi a Bagdad un povero facchino chiamato Sindbad. Un giorno mentre era occupato nei suoi tristi pensieri, vide uscire da un palazzo un servo che venne a prenderlo per un braccio, dicendogli: — Seguitemi; il signor Sindbad, mio padrone, vuol parlarvi. E lo condusse seco, introducendolo in una gran sala, ove erano molte persone intorno

Prendimi l’anima (compreso il mio cuore)

Monologo di un amore a senso unico. “Prendimi l’anima!” pronuncio questa frase tutta ad un fiato. Un pizzico di meraviglia colpisce anche me nel sentirmi parlare. Non è da me lasciarmi andare a queste sviolinate, non sono mai stato un tipo romantico. Non credevo che dentro al mio cuore si celasse una forte dose di

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La cicala e la formica

Rita la formicalavora senza sosta,accumula provviste,ma lavorare costa! -È tanta la fatica-,sostiene la cicala.Sicuro, una cosìdi zelo non s’ammala. -Vedremo quest’inverno-,