Il progetto “Ti racconto una fiaba”

Io credo questo: le fiabe sono vere, sono, prese tutte insieme, nella loro sempre ripetuta e sempre varia casistica di vicende umane, una spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi; sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna. (Italo Calvino).

Ti racconto una fiaba è un progetto ad accesso gratuito nato per preservare le fiabe della tradizione popolare e per stimolare la creatività di tutti i lettori affinché abbiano uno spazio per condividere la propria fantasia.

L’obiettivo è anche quello di utilizzare la struttura narrativa della fiaba come mezzo per scoprire il mondo con obiettivi didattici, educativi e sociali.

L’accesso e la pubblicazione su Ti racconto una fiaba sono completamente gratuiti, per sostenere il nostro progetto, ti invitiamo a fare una donazione utilizzando il pulsante seguente (il pagamento avviene tramite il canale sicuro di Paypal):

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Tante fiabe per te

Alcune fiabe e favole classiche scelte per te

pinocchio

Le avventure di Pinocchio // Podcast

Concept Progetto La creazione e la gestione collaborativa del blog di classe è nata dalla duplice idea di guidare gli allievi ad un consapevole e proficuo utilizzo della rete, per imparare, fare ricerca, comunicare, condividere idee ed esperienze e di ampliare creatività ed espressività attraverso la sperimentazione del Podcasting. L’elemento collaborativo nella progettazione, produzione e pubblicazione

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La principessa senza sorriso

Cosa credi tu, com’è grande questo mondo! Ci vivono uomini ricchi e uomini poveri, e c’è posto per tutti, e tutti protegge e giudica il Signore. Vivono i ricchi, e fan festa; vivono i poverelli, e lavorano; a ciascuno la sua sorte! Nelle sale dello zar, negli appartamenti reali, nell’alto terem si pavoneggiava la principessa

Comare Formica

Fiaba di Luigi Capuana C’era una volta una povera donna che viveva del suo lavoro. Arrivata in un paese dove nessuno la conosceva, aveva preso in affitto una cameretta a pian terreno e lavorava, lavorava da mattina a sera, filando, tessendo, cucendo, secondo le richieste della gente. Di quel po’ che guadagnava, un terzo lo

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Fiaba dello Zar Saltan

In una graziosa casetta dalle finestre fiorite vivevano una volta tre sorelle. Un giorno esse stavano filando nel giardino davanti alla casa e chiacchieravano tra loro. – Se fossi zarina, – disse la prima – cucinerei con le mie mani un banchetto squisito per tutte le genti del reame. – Se fossi zarina, – disse

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L’uccello turchino

C’era una volta un Re, molto ricco di quattrini e di terre: la sua moglie morì, ed egli ne fu inconsolabile. Per otto giorni interi si chiuse in un piccolo salottino, dove picchiava il capo nel muro, tanto era il dolore che gli straziava l’anima; per paura che finisse coll’ammazzarsi, furono accomodate delle materasse fra

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La sapia

TRATTENIMENTO SESTO della Giornata Quinta. Sapia, figlia di una gran Baronessa, fa diventare uomo accorto Cenzullo, il figlio del Re che non poteva intendere lettere. Egli, a causa di un buffettone datogli da Sapia, volendosi vendicare se la pigliò per moglie e dopo mille strazi, avutine senza sapere come tre figli, si riconcilia con lei. Fecero

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Giove e i fulmini

Giove un dì dall’alto scanno,i peccati rimirando,che dagli uomini si fanno,– Fino a quando, – prese a dire, –questa razza soffrirò?D’altra gente riempiremen noiosa il mondo io vo’ -. E a Mercurio: – Va’, precipitatiall’inferno,e la più feroce tiranedelle Furie e fa’ che tuttaquesta gente sia distruttain eterno -.Ma il comando non finìche il buon

Il gatto con gli stivali

Ai tre figli che aveva un mugnaio non lasciò altro che un mulino, un somaro e un gatto. La divisione fu presto fatta senza bisogno di notaio o procuratore, che s’avrebbero mangiato essi tutto il misero patrimonio. Il maggiore ebbe il mulino, il secondo l’asino, e l’ultimo il gatto. Non si consolava questi che gli

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La partenza per la scuola

Arrivederci, me ne vado a scuolaa studiare; lo vedi, ho la cartella!Che? Ti dispiace ch’io ti lasci sola?Non vuoi restar senza la tua sorella?… Oh! sul tuo naso c’è una lacrimona;non pianger, via, ritornerò, sii buona!La mia bambola vuoi? la lascio a te;tienla di conto, sai! (Povera me!…)

Alcune fiabe e favole dei nostri autori scelte per te

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Lola la gondola

Quella mattina, mentre scivolava lentamente nell’acqua dei canali di Venezia, Lola la gondola ripensava alla sua vita. Quella sarebbe stata l’ultima volta che navigava per Venezia portando a spasso il suo padrone Bepi e sua moglie la dolce Ninetta. L’aria era dolce e il cielo terso si rispecchiava nelle acque calme dei canali mentre i

Avventura di pagliaccio e Bica la formica

C’erano una volta in un piccolo villaggio tre arpie che si chiamavano Cipressa, Tea e Cariola. Erano malvagie e invidiose della Principessa e un giorno lanciarono, su tutti gli abitanti, un gran brutto incantesimo. Era l’incantesimo del sorriso spezzato e nessuno da quel momento poteva più ridere. La sola che avrebbe potuto sciogliere l’incantesimo era,

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I tre folletti

Tre erano le Parche, tre erano le Graie, tre le Gorgoni: c’è sempre un numero tre che si ripete nelle leggende, nella mitologia e nelle saghe.E non dimentichiamo la Santissima Trinità e i tre Buddha. Qui si narra dei tre folletti Peng, Ping, Pang. Mauro li vide per la prima volta dall’alto di un crinale,

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Bando di decenza // Vocenovella

Miei arguti Lettori voi potrete ben comprender che quassù, a capanna Tassoni, i Bandi Comunali provenendo  dalla pianura possan giunger in ritardo ed ecco perché qualcun or  sghignazzi leggendo il Bando di Decenza da affigger, senza fallo, all’apposita tabella. < …”Or che le giornate sian molto, molto calde accade che, al calar delle tenebre, le

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La gatta bianca

C’era una volta un Re il quale aveva tre figli: tre pezzi di giovanotti forti e coraggiosi; ed egli si era messo paura che volessero salire sul trono prima della sua morte: tanto più, che stando a certe voci che correvano, i suoi figli cercavano dappertutto di farsi dei partigiani per impadronirsi del regno. Il

Bobo il ghiro pigro e dormiglione

Bobo, un ghiro pigro e dormiglione, veniva svegliato tutte le mattine dalla propria mamma, la quale lo incitava ad alzarsi presto per recarsi a scuola. “Su , su ,” poltrone! – ripeteva – mentre gli preparava lo zainetto con all’interno una abbondante colazione, dopodiché lo invitava ad uscire dalla cavità del grande albero, dove tutta

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Il sogno di Occhidicielo

Piccolo Uomo sembrava seduto in quella posizione da sempre: fissava, gli occhi persi nel vuoto, il fuoco che crepitava e sfolgorava di faville. La notte era fresca, non fredda, e la fiamma creava tutt’attorno un dolce tepore. Grande Vecchio, più in disparte, espirava ogni tanto larghe volute di fumo: piccole nuvole che si allargavano lente

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Ti puoi fidare del maghetto dalla barba verde?

Sì, bambini piccoli e grandi, questa storia me l’ha raccontata una bella, anziana signora che ho incontrato sul treno, quello che porta a Pistoia e che viaggia tra i monti dell’Appennino. Eravamo in partenza alla stazione di Bologna e si parlava del più e del meno, quando un nome, Marcello, gridato da qualcuno fuori dal

La storia di Mamma Natura

La scuola dell’infanzia MilleColori si trovava in un paesino ai piedi della montagna. L’edificio sorgeva in un meraviglioso parco, pieno di fiori colorati e tanti maestosi alberi verdi. Accanto, passava un piccolo ruscello, dove scorrevano acque cristalline, mentre il sole splendeva alto nel cielo. L’ambiente era così bello che pareva uscito da qualche dipinto. I