La viola mammola e l’usignolo

Fiaba pubblicata da: Orsola

La tempesta era appena passata, il cielo a poco a poco tornava sereno, la viola guardò un attimo il cielo con tristezza.

Un usignolo le volò accanto, “piccolo mio, che animo triste ho” confidò.

“Ma tu sei molto bella, dolce fiore, perché soffri tanto?” chiese il piccolino.

“C’è una strana sensazione, che si chiama nostalgia, che vela i cuori felici”.

“Per far nascere tristi ricordi” spiegò “i merli hanno lasciato il prato, hanno abbattuto l’albero, e sono partiti. mi mancano tanto” narrò il fiore.

“Una visitina al loro vecchio prato non farà male” la consolò il piccolo usignolo.

“Spero tanto che si ricordino di me”, fece la viola.

“Sì cara, gli amici difficilmente si dimenticano. Ma lascia che io ti narri la ricetta della felicità”, fece ancora il piccolo amico.

“La Felicità non è una grande cosa, ma bensì piccola, e semplicemente non la puoi trovare in nessun luogo, ma in piccole semplici cose: il sole che nasce, che tramonta e che torna dopo il brutto tempo; l’amicizia e la speranza di riveder gli amici è la strada giusta per sentirla nel tuo cuore. Godi di questo cielo, sereno i merli torneranno sicuramente qui a primavera” concluse l’usignolo.

“Ora sì che mi sento meglio” fece il fiore.

A volte spiegare il motivo della tristezza aiuta a riprendersi e fu così che l’usignolo tornò al suo nido e la viola si consolò.

Per consolare il cuore non ci vuole molto a volte basta un amico che ascolta.



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