Spaghettata in compagnia

Fiaba pubblicata da: Licia Calderaro

“Ragazze, è pronto? Io ho una fame!”

Esclamò Fabiola, appoggiando una mano sul suo stomaco brontolante.

Il forte odore del pomodoro le aveva solleticato le narici e lo stimolo dell’appetito cominciava a farsi sentire.

Senza badare minimante agli sbuffi delle sue compagne, la mora si avvicinò verso il piano cottura e alzò il coperchio dalla pentola in cui bolliva il sugo, facendo fuoriuscire una nuvola di vapore.

Fabiola si affrettò ad afferrare il cucchiaio di legno posato lì accanto e ad assaggiare una piccola cucchiaiata della pietanza, scottandosi terribilmente la lingua.

“Acqua, acqua!!!” supplicò la ragazza agitando convulsamente la mano con gli occhi fuori dalle orbite.

“Ecco, tieni. Non lo sai che bisogna soffiare sul cucchiaio per far raffreddare il sugo prima di assaggiarlo?” disse Clara porgendogli un bicchiere di acqua fresca. Fabiola bevve lentamente inclinando la testa all’indietro per lenire il bruciore che sentiva alla lingua, pentendosi amaramente di essere stata così precipitosa.

“Ecco cosa succede quando si è ingorde” intervenne Licia, la quale rientrava dal balcone con una pianta di basilico tra le mani.

Legato alla vita aveva un grembiule da cucina rosa a pois bianchi, con una figura di Minnie stampata al centro.

Una risata generale scoppiò tra la combriccola e Carla piegandosi in due dalle risate esclamò:

“Licia, ma non sei un po’ grande per indossare un indumento simile? Quel grembiule di Minnie andrebbe bene a mia figlia!”

Licia fece una linguaccia posando la piantina di basilico sul lavello, ma per niente offesa, fece una piroetta afferrando i lembi del grembiule da entrambe i lati e replicò :

“Innanzitutto questo grembiule è stato un regalo di Natale, è della misura adatta per una ragazza della mia età, quindi non è proprio da bambina. E poi non si è mai troppo grandi per i personaggi Disney. Perciò devo dedurre che la vostra è tutta invidia ah ah ah.”

Le ragazze continuarono a ridacchiare tra di loro lavorando tutte insieme. Ed ognuna si dava da fare come meglio poteva spartendosi i compiti.

Elena aveva apparecchiato la tavola con una bella tovaglia a scacchi bianchi e rossi, Fabiola la aiutava aggiungendo le posate e i tovaglioli. Licia aveva cominciato a strappare delle foglioline di basilico gettandole nel sugo per insaporirlo, mentre Clara aveva spezzato gli spaghetti e li aveva messi a bollire. Carla, che non era la meno indaffarata, prese dei pezzetti di cacio ricotta con l’intenzione di grattugiarli, ma non appena avviò il grattugiatore elettrico, un rumore assordante pervase la cucina, costringendo le sue compagne a tapparsi le orecchie con entrambe le mani. Tutte quante esclamarono all’unisono:

“Accidenti, ma quanto fracasso fa quell’aggeggio, Carla per favore, spegnilo subito!”

Carla alzando ironicamente il sopraciglio, fece finta di non aver sentito, e continuò a grattugiare il formaggio aumentando la pressione del grattugiatore facendo ancora più rumore.

Fabiola si avviò frettolosamente verso il cavo elettrico e lo staccò velocemente dalla presa con un gesto fulmineo.

Le ragazze tirarono un sospiro di sollievo, finalmente un po’ di silenzio era tornato a regnare.

“Ti sei divertita?” domandò Fabiola tenendo ancora la prolunga che le dondolava tra le mani.

“Si, e molto” fu la risposta di Carla “dovevate vedervi mentre cercavate in tutti i modi di farmi spegnere questo coso ah ah ah!”

In quel momento Fabiola avrebbe voluto volentieri strapparle il grattugiatore elettrico dalle mani e tirarglielo in testa. Sicuramente la ragazza avrebbe messo in atto il suo folle proposito omicida, se in quel momento non fosse intervenuta Elena dicendo:

“Ragazze, a tavola!” In meno di un secondo, le ragazze presero posto. Sotto al naso di ognuna di loro, giaceva un bel piatto fumante di spaghetti al pomodoro, e cominciarono a mangiare ridendo e scherzando tra di loro. Quel giorno avevano deciso di pranzare tutte insieme, e cosa c’era di meglio di una bella spaghettata in compagnia?



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