Raggio di sole

Fiaba pubblicata da: Tonina Perrone

Raggio di Sole era una splendida bambina di otto anni. La sua mamma l’aveva chiamata così perché era nata con un dolcissimo sorriso. Raggio di Sole amava cantare e la sua voce era melodiosa come il canto degli usignoli, amava l’armonia e dove arrivava portava allegria e amore. Era veramente come un bellissimo raggio di sole che incantava tutti, grandi e piccini. Tutti rispondevano al suo magico sorriso tranne il barone Della Torre che era sempre nero e guardava tutti con una cera da far paura. I bambini al suo passaggio si nascondevano solo Raggio di Sole non aveva paura di lui, anzi si avvicinava e gli chiedeva educatamente :- Come sta barone ? Le auguro una splendida giornata . E continuava il suo cammino cantando e salutando.

Una notte il barone prese il suo libro degli incantesimi perché non sopportava più la gioia di quella bambina. Sfogliò il libro solo con la forza del pensiero, lo poteva fare era uno stregone malvagio. Trovata la formula magica sogghignò felice della sua cattiveria e preparò tutto per distruggere Raggio di Sole.

Aspettò la bambina al tavolino del bar dove prendeva il suo caffè mattutino. Appena la piccola gli sorrise nel salutarlo lui bisbigliò: – Il tuo sorriso con la tua voce sol per me io terrò e mai più te li renderò.

Il sole si oscurò, un forte vento iniziò a turbinare alzando polvere e le foglie secche, gli uccelli schiamazzarono alzandosi in volo.

La gente cercò riparo ovunque, mentre lei rimase ferma con i suoi grandi occhi spalancati a fissare il barone, il quale già gustava la vittoria. Una donna gridò :- Raggio di Sole corri vieni qui! Quello è un demonio ! Scappa piccola mia!

Lei non mosse un muscolo, il suo cuore batteva forte e cominciò ad emanare una  luce azzurra e intensa.

Il barone Della Torre travolto dalla luce si alzò di scatto dalla sedia e iniziò ad agitare le braccia verso il cielo, il suo corpo sembrò come pervaso dalla forza di un fulmine e stramazzò a terra privo di sensi.

Nel cielo comparve un bellissimo arcobaleno, tutto il putiferio di pochi istanti prima svanì e nel silenzio si udì la voce calma e dolce di Raggio di Sole :- Non ho paura! Il mio cuore ti donerà amore, ne ho tanto.

Ti voglio bene.

In quel preciso istante il barone aprì gli occhi, si rialzò e ricurvo si incamminò verso il suo castello.

La gente uscì dai sui nascondigli improvvisati applaudendo la piccola, la quale non curante del loro consenso, corse verso il barone e gli prese la  mano :- Allora non hai compreso quello che ti ho detto?  Ti voglio bene! – disse donandogli un sorriso.

L’uomo la guardò e per la prima volta sorrise, mentre il vento gli asciugava le lacrime della sconfitta.

Il sole illuminò il piccolo borgo.

Ancora una volta l’amore aveva vinto sulle tenebre.



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