Primula e Bocca di leone

Fiaba pubblicata da: ARPA

Una favola per scoprire l’empatia attraverso la sollecitazione all’amore per il creato, al valore dell’amicizia e dello stare insieme in armonia al fine di facilitare relazioni e gestire le proprie emozioni.

È un giorno di festa nel “Bosco di non so dove”!

Bambini: volete proprio sapere perché? Ma perché è arrivata la primavera!

«Mhm! Che profumo!»- esclama Primula che si è appena svegliata…il suo cuoricino comincia a battere forte forte, così forte che si precipita ad infilare le sue delicate, piccole e colorate pantofoline ricamate con fili oro e argento!

Vedeste quanto è carina!

Poco lontano dalle sue piccole e tenere radici, Primula scorge con i suoi occhietti svegli e furbetti, proprio come i vostri, un cestino pieno, ricolmo di tante spighe di lavanda! Si avvicina con piccoli passi, come una ballerina in tutu e scarpette con le punte ed esclama con la sua vocina: «Oh! Che colori! E che profumo!»- sorpresa, Primula, si ferma a lungo ad osservare quelle spighe di lavanda di tutte le dimensioni…ce ne sono per tutti: grandi, piccole, medie… con gli occhi che le brillano ed il sorriso luminoso come il sole Primula rimane per un po’ in silenzio!

E voi bambini? Voi, avete mai annusato il profumo della lavanda? Fa pensare…fa pensare… si! A me fa proprio pensare ad un mondo pulito e fresco e colorato!

Nel frattempo, mentre Primula continua a stupirsi del dono che ha trovato, in silenzio comincia a viaggiare con la fantasia, ad uscire dall’aiuola dove era sbocciata e quasi a mettere le ali alle sue radici, con la sua testolina così graziosa e colorata le sembra di trovarsi in un posto incantato, si, avete capito bene, come quei posti che esistono soltanto nelle favole!

A proposito bambini: vi piacciono le favole? A me si e molto poi, ecco perché ho pensato di raccontarvi proprio questa!…ma state ad ascoltare cosa è accaduto a Primula … era talmente assorta nella sua fantasia che aveva dimenticato i suoi amici fiori! Che smemorina!

«Primula!Primula!» la scuote Bocca di leone.

E Primula che cosa fa secondo voi? Di sicuro non rimane lì tranquilla a viaggiare con la fantasia, anzi, Bocca di leone con la sua corolla così importante la frastuona tutta che è costretta a smettere di fantasticare.

«Ehi Primula, dico a te, ma stamattina sei diventata un po’ sorda?».

«Oh no no, Bocca di Leone! Ma tu avresti potuto essere almeno un po’ più gentile anziché chiamarmi con quel vocione! Non ti pare?! Io sono soltanto un fiorellino, mica come il tuo amico Girasole che ogni volta che lo chiami lui, non si scuote affatto, perché a te non da retta!», «Certo, lui si chiama apposta Girasole, perché si muove seguendo la luce più grande che ci sia e senza la quale, Primula, sulla terra non ci saresti neanche tu»- risponde Bocca di leone.

«Oh caro Bocca di Leone, lo sai che ho visto delle spighe di lavanda così profumate…vorrei tanto che anche tu ne apprezzassi la bellezza!». «Ma allora potevi dirmelo prima che mi volevi fare questa sorpresa invece di rimanere con gli occhi per aria come incantata!» replica Bocca di leone «E tu potevi essere almeno più cortese, anziché impaurirmi con quel vocione da, da…leone!».

«E va bene Primula: scusami, lo sai che qualche volta non riesco proprio a controllarmi, perché è vero che sono un fiore, ma pur sempre con una bocca grande così! Come un leone! Per questo mi hanno dato questo nome! Su dai, adesso che ti ho portato le mie scuse mi porti ad annusare quelle spighette di lavanda?».

«Va bene mio caro Bocca di Leone, seguimi per un pò» risponde Primula, mentre con le loro piccole radici, quasi in punta di piedi i due fiori si avvicinano al cesto di lavanda raccolta e lasciati lì sull’aiuola non si sa da chi…si perché…non si strappano i fiori dai prati, lo sapevate bambini? Altrimenti poi muoiono e non possono donarci quel bellissimo sorriso colorato e profumato, non credete anche voi?

E poi, secondo voi come sarà finita la storia di Primula e Bocca di leone vicino alle spighe di lavanda?

… secondo me hanno incontrato una bambina, si, la proprietaria del cesto di vimini posato sull’aiuola e poi, secondo me hanno sperato che lei non cogliesse anche loro per portarli via da quel bellissimo posto dove erano stati piantati chissà quanto tempo prima e dove ancora per molto sarebbero vissuti insieme donando a tutti i passanti il loro caldo e amorevole profumo che scalda i cuori ed i vivaci colori che rallegrano l’anima.

Suggerimenti didattici: proporre ai bimbi di disegnare o argomentare il momento che lo ha colpito di più, in questo modo potranno sperimentare il contatto con le proprie emozioni e la consapevolezza del proprio vissuto. Sollecitare i bambini a modificare il finale inventandone di diversi.



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