L’Orso e il Girasole

Fiaba pubblicata da: Fagiolino22

C’era una volta un bellissimo orso grande e forte, aveva degli occhi scuri cosi profondi che riusciva a guardare anche attraverso il buio e se incontrava qualcuno questo rimaneva sempre affascinato da quello sguardo cosi espressivo, che abbassava gli occhi per non farsi leggere l’anima.

L’orso se pur apparentemente poteva sembrare burbero per la sua stazza e lo sguardo magnetico, non lo era affatto, tutt’altro, era sempre pronto ad aiutare gli altri animali del bosco in caso di bisogno, ormai lo conoscevano tutti e lo chiamavano quando necessitava, insomma dietro la sua corazza, nascondeva un cuore d’oro, la sua pelliccia era morbida e lucida ma non mancava certo di difetti, uno dei peggiori era quello di essere molto pigro, amava infatti dormire e se veniva svegliato allora tutti gli scoiattoli che abitavano affianco a lui dovevano scappare perché  si innervosiva e cominciava ad urlare scatenando un suono gutturale e potente, strusciando la pelosa schiena contro tutti i tronchi degli alberi che trovava sulla sua strada.

Un giorno, il vento di primavera fresco e leggiadro portò un grande seme affianco alla sua grotta, il seme si conficcò nel terreno e la natura fece il resto dando alla luce un meraviglioso Girasole…

L’orso un mattino si svegliò si stiracchiò e poi portò le sue zampe pesanti e grandone davanti l’uscio della sua tana per organizzare la prima colazione, ma davanti la porta di ingresso notò che c’era qualcosa di diverso….un meraviglioso fiore giallo e molto alto lo guardava attentamente…allora l’orso avvicinò il suo naso allo splendido fiore e utilizzò il suo fantastico olfatto per assaporare la finezza dell’odore che emanava e ne rimase affascinato e inebriato a tal punto che si sdraiò di nuovo e si addormentò profondamente.

Quando si svegliò si ritrovò con il fiore che ancora lo guardava e sorridendo gli disse “ciao..hai dormito parecchio, non ti annoi a dormire tanto?” l’orso si accostò al girasole con il suo sguardo penetrante e rispose “ma come sei arrivata qui?ieri non c’eri ne sono sicuro..”

“certo che non c’ero è stata la natura a portarmi qui e dato che sono convinta del fatto che niente succede per caso, credo che sia arrivata qui per un motivo specifico ma non so ancora quale sia..”

l’orso alzò gli occhi al cielo e disse “ma quali sciocchezze dici? ti avrà portato il vento semplicemente..”

il girasole allungò il suo stelo verso di lui e disse “tu non credi al destino?”

l’orso fece un sorriso mostrando i suoi grandi denti bianchi dicendo “ma quale destino?quello che so è che ora non so più come uscire di casa per cercare da mangiare visto che ti sei piantata proprio sull’uscio, se passo ti schiaccio sicuramente…”

Il girasole spostò per un attimo i suoi petali come a controllare quanto l’orso avesse  detto e disse “hai ragione sono cresciuta proprio davanti l’uscio ma come ti dicevo ci sarà sicuramente un motivo e comunque stai tranquillo, a tutto c’è una soluzione basta parlarne..”

”santo cielo, tu mi sembri già una gran bella chiacchierona e vuoi pure parlare?ma parlare di cosa?io devo uscire per fare colazione, è questa l’unica cosa che mi interessa al momento..”

”come sei burbero..sei cosi sempre o a volte riesci pure a sorridere?comunque come puoi vedere io sono molto magra, quindi se mi scavalchi o mi passi affianco non mi farai niente…però questa cosa ti fa onore cioè non sei un orso cattivo se non hai voglia di schiacciarmi, bravo”

l’orso fece girare la sua testa da una parte all’altra e sbuffò “ma quale cattivo?io non faccio del male a nessuno e tratto bene tutti, anche i fiori..basta che mi lascino in pace e a quanto pare tu non lo farai mai visto che parli tanto..””io non parlo tanto sto cercando una soluzione al tuo problema”

”si ma per quanto tu sia magra non credo che io possa riuscire a passarti affianco senza farti male, sono troppo grosso e se ti scavalco le mie zampe pesanti ti faranno cadere i petali e poi come farai?””ma dai smettila”disse il girasole”bisogna sempre vedere il lato positivo delle cose e poi provare non costa nulla no?”

”senti fiorellino io sono l’orso più ottimista di tutto il bosco lo sai?il fatto è che in questo caso non trovo soluzione, o rimango io per sempre senza cibo o ti schiaccio…”

il girasole fece un mezzo giro su stessa e si posizionò con tutta la sua splendente corona verso i l sole..

”che stai facendo?”disse l’orso? ”dici che bisogna parlare e poi quando lo faccio mi giri le spalle?”

”sei proprio un orsone dormiglione, non lo sai che noi girasoli dobbiamo sempre seguire il sole?ora si è spostato e io mi devo girare…altrimenti che senso avrebbe il mio nome?”

”senti io non ho mai visto un fiore come te nel bosco, qui ci sono margherite, ciclamini e soffioni ma nulla di simile a te, che posso saperne della tua storia?”

il girasole fece l’occhiolino e disse “allora vedi che ho ragione io?ci deve essere per forza un motivo per cui io sono qui”

”si quello di farmi morire di fame credo…”

”dai orsone bello prova a passarmi accanto, ti prometto che se solo mi sfiori e mi fai male te lo dico subito..”

”no no caro fiorellino, io non proverò a passare, non voglio mica vivere con i sensi di colpa nel caso in cui ti dovessi schiacciare..”

”ma devi farlo per forza altrimenti come mangerai?”

l’orso si sdraiò a terra e appoggiò la sua grande testa sulle sue morbide zampe, fece un sospiro e disse “ho bisogno di pensare..se almeno fossi arrivata nel periodo del letargo non mi sarei neanche accorto di te, ma ora…”il girasole cercò di girarsi lievemente verso di lui e gli fece l’occhiolino “non vuoi proprio credere che non sono qui per caso vero?”

”cerchi di convincermi di una cosa assurda e comunque se anche fosse, a quanto pare non lo sai neanche tu il motivo..”

”certo che no” rispose il girasole ”lo dovremmo scoprire insieme, intanto però visto che ti do le spalle posso provare ad attirare un ape cosi può prendere il mio nettare e produrre un po’ di miele per te..”

”ottima idea sapientona e poi come farai ad andare al loro alveare per recuperare il miele?non mi sembra tu abbia le gambe”

”si vede che non sei abituato ad avere a che fare con le ragazze sai?sei antipatico e maleducato..in ogni caso il mio lungo stelo mi permetterà di prendere del miele e portelo, non ti sei mai accorto che hai una casetta di api proprio sopra la tua porta di casa?sei talmente pigro che loro si sono messe qui senza neanche avere paura di te figuriamoci…”

”meno male che ora sei arrivata tu sapientona tutto fare..ma davvero ho delle api sulla porta di casa?”

il girasole sorrise e disse “e già…”quindi ho sempre avuto pranzo e cena a portata di zampa e non me ne sono mai accorto?”

”evidentemente” rispose il girasole

“e sia allora..attira l’ape almeno potrò fare colazione prima che arrivi l’ora di pranzo”.

Il girasole allora si stirò allungando il suo stelo fino a farlo sembrare una corda di violino e spruzzò tutto il suo profumo verso l’alveare, dal quale immediatamente uscirono delle apette laboriose che elegantemente si appoggiarono su di lei aspirando con la loro “proboscide”quella meravigliosa sostanza zuccherina chiamata nettare e poi volarono via dentro la loro casetta.

“Ecco fatto orso brontolone ora dobbiamo solo aspettare e mentre aspettiamo che ne dici di chiacchierare un po’?””ti ringrazio molto ma preferisco riposare mentre aspetto, ho fame e sto perdendo le forze””dimmi un po’ tu, non si tratta cosi una ragazza che ti ha fatto un favore lo sai?dimmi qualcosa di te..”l’orso allora alzò gli occhi al cielo, sbuffò e disse “e va bene..chiacchieriamo, cosa vuoi sapere?””ma non lo so, ci stiamo conoscendo dimmi tu io sono appena arrivata in questo bosco..”

Così l’orso e il girasole cominciarono a parlare, lui le raccontò di quanti animali vi erano in quel bosco e di quanto lui si divertiva con loro quando andavano a fare il bagno al ruscello, le rane che lo abitavano si facevano trovare appollaiate sulle loro grandi ninfee e poi si divertivano a saltare di colpo schizzando tutti loro e i pomeriggi afosi d’estate passavano cosi tra risate e giochi..l’inverno era un po’ più triste e cupo, si usciva di meno e faceva più freddo anche se lui in particolar modo ne risentiva di meno perché ad un certo punto andava in letargo e non poteva fare più compagnia a nessuno..ma quello per lui era un bel momento perché poteva fare la cosa che gli piaceva di più, dormire!!!

Il girasole ascoltava affascinata tutte queste storie e faceva domande su domande per saperne di più, chiacchierarono talmente tanto che non si resero conto che era giunto il tramonto, infatti ora si trovavano di nuovo uno di fronte all’altra perché la ghiera aveva completato il giro salutando il sole che si andava a riposare dando spazio alla luna.

L’orso e il girasole si guardarono stupiti, come era stato possibile che fosse passato tutto quel tempo?l’orso si schiarì la gola e disse “sai fiorellino, in fondo non è stato affatto male parlare con te, avevi ragione,forse il motivo per cui sei arrivata qui è che dovevamo stare insieme, in due si sta meglio…quanto resterai qui con me?a questo punto non posso pensare di restare senza di te anche se sei una chiacchierona…”il girasole gli fece un enorme sorrise e disse “tutta la vita mia caro orso…”



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