Luce di stella

Fiaba pubblicata da: Licia Calderaro

C’era una volta, in un cielo lontano lontano, una bellissima stella.

La gente che abitava sul pianeta Terra, la vedeva come un piccolo puntino, ma nessuno sapeva che vista da vicino, le sue dimensioni fossero gigantesche e che la sua evanescenza avrebbe accecato chiunque le si fosse avvicinato. La stella se ne stava li, fissata nella sua dimora celeste. Passava il suo tempo ad illuminare le tenebre e a cercare di carpire quanta più luce possibile, per poter brillare più di tutte le altre stelle. Voleva essere la più bella, nessuna doveva essere al suo pari, lei e solamente lei doveva essere l’invidia di tutte quante le costellazioni. Il caso volle, che passò di lì un sassolino volante. Quel piccolo frammento scivolava talmente veloce, che al suo passaggio, lasciava una lunga scia luminosa. La stella incuriosita, aveva appena fatto in tempo a chiedergli:

“Dove vai così di fretta, pezzo di roccia vagante?”

“Non sono un pezzo di roccia vagante” rispose il sassolino, mentre continuava a cadere ad un velocità supersonica  “sono una meteora, o un’ asteroide, oppure una stella cadente come mi chiamano comunemente. Strano che tu, non abbia mai sentito parlare di me e delle mie compari, sul globo terrestre siamo molto acclamate, pensa che quando ci vedono sfrecciare, tutti esprimono un desiderio. Adesso però, ti saluto. Devo portare al termine il mio viaggio. Addio!”

“Addio.” Sussurrò la stella sconsolata. Tutta la sua vanità e la sua superbia, svanirono in un istante. A che cosa le serviva essere stupenda, se era costretta a rimanere immobile nel suo giaciglio spaziale? Nessuno l’avrebbe mai considerata come quella meteora.

“Ohibò” pianse amaramente la poverina. Ma ecco che ad ogni suo singhiozzo, tutta la luce che aveva accumulato nel corso dei secoli, fuoriuscì dal suo corpo, regalando al cielo un bagliore straordinario. Persino lei, ne era rimasta stupita. La stella smise immediatamente di piangere, e asciugandosi le lacrime, riprese nuovamente a sorridere. Non c’era più motivo di essere triste. Se era riuscita a creare quel meraviglioso spettacolo, poteva essere ammirata anche senza cadere.



Contenuti suggeriti: