La porta nel piatto

Fiaba pubblicata da: Melania

Ciao piccolo lettore su preparati a viaggiare con me ed un nuovo amico pronto a portarti in un’avventura che ti insegnerà tante cose, allora sei pronto? Si che lo sei! Diamo inizio alla nuova avventura.

I personaggi di questa storia sono Maria e sua nonna Uccia.

Maria era una bambina molto ma molto carina, con gli occhi neri, un visino tondo e capelli lunghi, solo un po’ esile di corporatura perché non amava molto mangiare, ogni volta che la mamma preparava da mangiare lei faceva sempre tanti tanti capricci.

Un giorno però a causa di problemi di salute si trasferì, a casa di Maria, la nonna Uccia, una donna molto grossa, con tantissimi capelli bianchi racchiusi in un bellissimo schignon. Nonna Uccia tutti i giorni assisteva alle scene di Maria quando era alle prese con il pranzo:  un vero tormento; “no questo non mi piace, questo è salato, questo non sa di niente” ogni scusa era buona per non finire tutto il piatto; così nonna Uccia incomiciò a parlare con Maria e a spiegarle perché doveva mangiare, che oltre a farle bene perché così sarebbe cresciuta sana e forte c’era anche un altro motivo, un motivo che alla età di Maria era molto interessante fu così che nonna Uccia incominciò a raccontarle la storia della porta nel piatto.

“Allora Maria” iniziò nonna Uccia, devi sapere che nell’aria vivono i frilloni una specie di piccoli insetti dall’aria innocua e il cuore colmo di amore e gioia, molto colorati e con ali grandi rispetto al loro corpo; questi frilloni non dovrebbero vivere qui con noi ma vivono nelle nuvole, dove giocano, mangiano hanno la loro famiglia e vivono tranquillamente con i loro simili; succede, però che quando piove alcuni di essi attirati dalle gocce di pioggia si aggrappano per giocare e scendono giù da noi, di solito ritornano subito su nelle nuvole ma se capitano dove abita una bambina come te i frilloni non riusciranno più a riabbracciare i loro cari, “perché? perché? “ chiese Maria incuriosita dal racconto di nonna Uccia.

Perché i frilloni riescono a tornare su nelle nuvole tramite una porta che si trova nel piatto che un bambino ha reso vuoto dopo aver mangiato con gusto quello che la sua mamma con premura gli ha preparato, quindi se per caso qualche frillone è caduto in questa casa solo tu e nessun altro può farlo tornare indietro, ogni casa ha un bambino che può far aprire la porta del piatto da lui reso vuoto.

“Da quel che vedo” disse nonna Uccia tu lasci sempre il piatto pieno e i frilloni essendo minuscoli non riescono a passare tra tutto quel cibo per trovare la porta che li permetterebbe di tornare a casa, quindi li costringi involontariamente a restare intrappolati qui con noi, soli e senza i loro genitori.

Maria rimase colpita dal racconto di nonna Uccia talmente tanto che quando andò a dormire sognò tanti piccoli frilloni in casa sua che cercavano disperatamente di scavare un varco tra il cibo che lei quotidianamente lasciava nel piatto. Nel sogno di Maria i piccoli frilloni erano molto belli non sembravano insetti, si perché a lei gli insetti facevano paura mentre i frilloni avevano un aspetto buffo e a dir poco simpatico se non fosse stato per quella malinconia che riempiva i loro occhietti piccoli piccoli; nel suo sogno li vedeva scavare affannosamente il varco, ma anche giocare a tirarsi il cibo e parlare di chi era rimasto su nelle nuvole.

Ben presto vien mattino e Maria venne svegliata dalla luce luminosa dei raggi del sole, nonostante il sogno Maria si era svegliata di buonumore, si lavò in fretta e furia e andò subito in cucina per fare colazione mangiò giusto due biscotti, bevve un po’ di latte e scappò a scuola.

Trascorse la mattinata scolastica in compagnia dei suoi amati amichetti fino allo squillare della campanella.

All’uscita di scuola c’era stranamente, nonna Uccia che sentendosi meglio decise di fare una sorpresa a Maria, che gradì molto volentieri.

Tornarono a casa dove ad aspettarle c’era la mamma di Maria che aveva preparato un bel pranzetto. Maria una volta seduta a tavola al suo solito posto, si trovò davanti un piatto colmo di pennette al sugo con polpettine, un piatto unico pieno di tanta bontà pronto per essere mangiato. A prima vista Maria non fu contenta di vedere quelle polpettine sbriciolate nelle pennette però pensò ai frilloni e pensando pensando riuscì in un attimo a divorare tutto quello che c’era nel piatto rendendolo quasi pulito e ai suoi occhi le parve di vedere i frilloni aprire finalmente la porta nel piatto e salutarla per andare a riabbracciare i loro simili.

Oggi Maria è pur sempre una bella bambina ma non più così tanto esile ma in buona salute e con tanta forza e voglia di mangiare, per crescere si, ma anche per far si che nessun frillone rimanga intrappolato in casa sua.

Piccolo lettore cosa ti ha insegnato questa storia?

So bene che hai capito che i capricci non si fanno sempre e specialmente è meglio evitarli quando la mamma con amore ti prepara tante cose buone da mangiare, quindi quando vi trovate davanti ad un piatto di cose buone mangiatelo con gusto pensando a chi non ha tutte queste belle cose da mangiare; poi! perché no? lasciate il piatto sempre vuoto non sia mai c’è un piccolo frillone che voglia a tutti costi tornare a casa. Arrivederci piccolo lettore ci vediamo alla prossima avventura e ti voglio sazio mi raccomando!



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