La donnola presuntuosa, la volpe egocentrica e il centenario Cerro Elefante

Fiaba pubblicata da: Rosa Maria

Nei boschi dei Nebrodi, dopo un lungo inverno, si iniziava a respirare aria di primavera. Alcuni animali si svegliavano dal profondo letargo; tutte le specie presenti iniziavano a uscire dalle proprie tane e a ripopolare i boschi. I fiori sbocciavano, i frutti maturavano e i boschi si coloravano, ricreando un’atmosfera da favola.

Mustela, una donnola molto presuntuosa, appena uscita dalla sua tana, intravide un enorme elefante e scappò via credendo che quello che aveva visto fosse un mostro.

Nei boschi dei Nebrodi non sono mai esistiti elefanti, come in nessun altro bosco, sicché quello che ho visto non può che essere un mostro.” – pensò- mentre fuggiva via.

Durante la corsa, involontariamente, si scontrò con una volpe.

<< Attenta. Stavi quasi per rovinare il mio magnifico manto. Ti rendi conto, stupida donnola? >> Disse la volpe.

<< Non sono affatto una stupida donnola. >> Rispose Mustela

<< Sì che sei una stupida donnola. Cosa credi che non ti abbia riconosciuta? Noi volpi sappiamo riconoscere un altro esemplare dall’odore, oltre a decifrarne il rango gerarchico e il livello sociale. >> Disse la volpe.

<< Mi dispiace contrariarti, ma non posso non farti presente che noi donnole siamo delle signore e non una specie stupida, come affermi tu. Sai che il nostro nome deriva dal latino tardo domnula, diminutivo di domna, “signora”, per la forma aggraziata che abbiamo? >> Disse Mustela.

<< Ah, ah, ah… mi fai ridere. Siamo noi volpi le indiscusse signore dei boschi, per via della nostra furbizia. >> Disse la Volpe.

<< Furbizia? Ho sentito bene? E che mi dici dell’astuzia? Noi donnole ne abbiamo da vendere. Un’antica leggenda ci vede addirittura le uniche capaci di sconfiggere il basilisco, mitologico re dei serpenti capace di pietrificare chiunque con il solo sguardo. >> Disse Mustela.

<< Continui a farmi ridere. Come dovrei convincermi che non sei stupida se tiri in ballo una leggenda? >> Rispose la volpe.

<< Fino ad oggi nessuno l’ha smentita, sicché è una leggenda accreditata. E ciò mi conferisce fama.>> Disse Mustela

<< Credi a ciò che ti pare, non mi importa. Ma toglimi una curiosità: da cosa stavi scappando? >> Domandò la volpe.

<< Non vorrei dar credito all’opinione che hai di me e se ti dicessi da cosa fuggivo non farei che farlo. Quindi non te lo dirò. >> Rispose Mustela.

<< Ma dai, scherzavo. Non credo che tu sia stupida. Dimmi da cosa fuggivi. >> Chiese la volpe, famosa per la sua curiosità.

<< Se proprio insisti. Fuggivo da un essere enorme; sembrava un elefante ma, considerato che gli elefanti non popolano i boschi, ho pensato che fosse un mostro e sono corsa via senza osservarlo bene. >>

<< Ah, ah, ah…Scusami se rido, ma non riesco a trattenermi. E in che zona si trovava quest’essere enorme? >> Chiese la volpe.

<< Si trova nelle zone di Capizzi, precisamente in località Serra D’Alesi. >> Rispose Mustela.

<<Come immaginavo. Quello che hai visto è il famoso Cerro Elefante, è solo un albero centenario, un cerro per l’appunto. >> Disse la volpe.

<< Ne sei certa? Ma era molto simile ad un elefante, nonostante il buio ho intravisto la sua lunga proboscide. >> Rispose Mustela.

<< Sì che ne sono certa. Ormai è buio, ma se vuoi domattina possiamo andare insieme a vederlo. >> Disse la volpe.

<< Ci sto. >> Rispose Mustela.

I due animali sembravano aver raggiunto una certa sintonia. Nell’attesa che si facesse giorno decisero di riposare un po’ e si misero a dormire.

Dopo qualche ora furono svegliate dal cinguettio di alcuni uccelli, si alzarono e si misero in cammino.

Dopo aver attraversato un fitto bosco, intravidero il cerro all’orizzonte.

<< Eccolo! >> Esclamo la volpe.

<< Avviciniamoci di più. >> Disse Mustela

I due animali si avvicinarono al cerro e ne ammirarono la bellezza.

<< E’ bellissimo!>> esclamò Mustela.

<< E sì. E quel ramo ha proprio la forma di una proboscide, per questo ti ha ingannata.>> Disse la volpe.

<< Per una volta devo ammettere che hai ragione. E non posso non esaltare le tue qualità visive. Hai una vista molto acuta. Complimenti. >> Disse Mustela.

<< Grazie. Anche tu hai delle pregevoli qualità. Mi dispiace averle messe in dubbio. >> Rispose la volpe.

<< E’ molto bello che due donne vanitose come noi riescano a far coalizione. Da ciò nascono dialoghi interessanti. Non si dovrebbe mai entrare in competizione, ognuno ha le sue qualità. >> Disse Mustela.

<< Sono d’accordo con te. >> Rispose la volpe.

Da quel giorno Mustela e la volpe divennero grandi amiche e decisero di incontrarsi ogni tanto per andare a fare una bella passeggiata per i boschi.



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