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La saggia civetta diventa consigliera del Re degli animali

Fiaba pubblicata da: patty

Il Re della savana, il vecchio leone, era morto. Fu subito ordianto a tutti gli animali un lutto di trenta giorni in onore del Re.

Ma subito si dovette procedere all ricerca di un nuovo Re della savana.

La scelta non fu facile. Nella savana i leoni erano ormai diventati pochi e oltremodo solitari, molto aggressivi e odiavano ogni incontro con gli altri animali.I leoni si sa sono animali molto feroci, ma anche molto timidi  ben educati, da sempre erano i Re di tutti gli animali.

“A questo punto che scopo avere un Re ? Disse l’elefante durante l’assemblea per eleggere il nuovo Re.

“ E’ vero !! i leoni sono diventati troppo solitari e non capiscono i problemi della savana”disse la giraffa mentre sgranocchiava una foglia dalla chioma più alta dell’albero.

“ Ma non possiamo restare senza un Re “ interruppe la zebra

“E chi lo dice?? noi siamo forti quanto i leoni disse la tigre

“Una tigre Re della foresta!!! assolutamente no!! ringhiò il puma

La situazione si stava trasformando in un vero e proprio litigio, quando si fece avanti uno scimpanzè.

Sbucciando una banana dopo l’altra disse:” ho trovato un canditato idoneo per fare il Re della savana”

“ chi tu ??” risero in coro tutti gli animali

“ No, non io … ma laggiù ai margini della savana c’è un leone. Non è un leone qualsiasi è un leone che è appena fuggito da un circo….lui si che sa molte cose, a differenza degli altri leoni, si annoia quando rimane solo e ama essere circondato dagli animali; pensate non odia neppure gli uomini, ha un cuore pacifico.”

Un Re del genere piacque a tutti gli animali e fu fissata la data dell’incoronazione.

La festa fu preparata in modo insolitamente solenne.Vennero invitati tutti gli animali della terra, quelli del bosco, delle montagne e della fattoria. Oltre ai soliti discorsi d’occasione,si pensò di dare anche un concerto nella forma classica del quartetto.

Si sarebbero esibiti gli animali più rinomati come suonatori: il corvo, la rana, il cane e la mucca.

Un’armonia di voci così diverse doveva assicurare una grande successo.

Gli animali scelti fecero le prove nella radura in mezzo al silenzio della savana

Disegnarono un quadrato con le canne di bambù , si disposero ai quattro angoli e cominciarono coraggiosamente a produrre  la loro musica, ciascuno secondo il proprio talento.

I pellicani  vennero ad ascoltare. Ma appena eseguito il primo pezzo, la metà degli ascoltatori scappò spaventata.

I musicisti si accorsero che c’era qualche difetto nell’esecuzione e pensarono di correggerlo.

“ Ci siamo disposti male, disse la mucca.Io e il cane dobbiamo stare nella parte orientale del quadrato, il corvo e la rana verso occidente.”

Si spostarono e ricominciarono il concerto.

Ma quasta voltà fuggì anche l’altra metà dei pellicani.

“ Ci siamo di nuovo disposti male, dichiarò il corvo, io e la rana dobbiamo suonare verso nord e il cane e la mucca verso sud.”

A questa nuova disposizione, accorsero gli scimpanzè sui rami degli alberi e incominciarono a ridere a ridere a ridere….Seguirono altri spostamenti e altre prove, finchè  non uscì dalla savana un rinoceronte tutto arrabbiato minacciando i quattro musicisti .

La rana, il corvo, la mucca e il cane chinarono tristi le teste non sapendo cosa fare. Quale fu la loro sorpresa quando videro arriavre il futuro re leone in onore del quale si preparava il concerto.

Il leone aveva un aspetto bonario e sembrava quasi divertito dall’insuccesso dei musicanti, che invece tremavamo di paura. Disse loro:

“ Io, di musica non me ne intendo ma ho sentito dire che tra gli animali c’è una civetta saggia che ha esperienza degli affari del mondo. Chiedete consiglio a lei!

Non si sa come accadde, ma in quello stesso momento la civetta spuntò dal cavo di un vecchio albero e disse:

“ Non è la disposizione che guasta il concerto, ma le vostre voci. Imparate prima a suonare ciascuno melodiosamente la propria parte: solo dopo si può cercare l’armonia con gli altri.

Il futuro Re leone rimase colpito dalle parole della saggia civetta.

Lui era sto ben educato nel circo ed era pienamente d’accordo con la civetta perciò le disse:

“Da oggi sarai la prima fra i consiglieri della mia corte . Che la saggezza abbia più peso degli schiamazzi e degli urli! E anche i miei sudditi, nei loro dubbi ricorreranno a te!

“ Così sia!” risposero gli scimpanzè che questa volta non ridevano più e anche i pellicani risposero allo stesso modo.

La civetta chinò la testa in segno di riverenza e di consenso e come fu venuta così se ne andò.

Intanto la voce che il futuro Re leone avese nominato una civetta prima consigliera di corte fece il giro per tutta la savana e, come succede sempre, c’è chi per invidia vuole a tutti costi rovinare tutto.

Le iene!! sono animali cattivi per natura sono viscidi e subdoli capaci di insinuare il più piccolo dubbio nel cuore di alcuni animali. E così fecero.

Iniziarono dai lupi.

“ Avete sentito che il nuovo Re ha nominato prima consigliera una civetta? Un’animale della notte !! non toccherebbe a voi lupi che siete le bestie più feroci del bosco? Insinuarono le iene.

“Hanno ragione” dissero i lupi e,  si riunirono in branco per decidere cosa fare.

Le iene intanto andarono dalle aquile:

“ Avete sentito anche voi cosa ha deciso il Re leone? Nominare prima consigliera di corte una civetta!! ma come, voi non siete gli uccelli più belli, più maestosi, più grandi del cielo? Qul posto tocca senz’altro a una di voi.” Le aquile rifletterono per un po’ e decisero che si, le iene avevano proprio ragione!! una civetta consigliera di corte? Non si era mai vista una cosa del genere

Passò il tempo,i preparativi per la festa erano quasi pronti. I musicisti suonvano in armonia, le aquile, i lupi tramavano alle spalle della civetta e del Re leone.

Ma un giorno accadde qualcosa: il bosco era silenzioso, troppo silenzioso!! gli uccelli non cantavano e nemmeno le foglie si muovevano leggere nella brezza del vento.

All’improvviso si sentì un rumore sospetto, come di qualcuno che correva, e le grida lontane dei suoi inseguitori.Non era un uomo a scappare, ma il lupo nero, che correva trafelato per sfuggire ai cacciatori.

Appollaiata su un ramo stava tranquilla la civetta.

Il lupo la vide e con voce debole debole si rivolse alla civetta:

“ti prego salvami!!I cacciatori mi insguono per uccidermi !!”

La civetta esitò un momento, ma poi indicò un grosso cespuglio accanto all’albero su cui stava appollaiata e disse al lupo di nascondersi lì dentro.

Arrivarono i cacciatori gridando:

“non hai visto un lupo correre in questa direzione?”

“l’ho visto, rispose la civetta, ma è già molto avanti, correte se volete raggiungerlo!”

i cacciatori si allontanarono in fretta e furia.

Il lupo uscì dal cespuglio, guardò la civetta e disse:

“ oggi mi hai salvato la vita, sei degna di essere la prima consigliera  di corte”

Il lupo tornò al branco e raccontò l’accaduto e convinse i lupi della saggezza della civetta.”

Una mattina di alcuni giorni dopo, l’aquila si svegliò molto presto e partì in volo ma dopo un po’  stanca,si fermò sul ramo di una quercia.

Lì incontrò la civetta che si preparava a dormire nel buco del tronco.

Sapendo chi era e che funzione aveva nel regno degli animali, le augurò cortesemente  ( si fa per dire!!) buon riposo!!!

La civetta sorrise e disse all’aquila:

“ Buon giorno. Sta’ attenta amica e rifletti bene sugli affari loschi che ti aspettano” detto questo sparì all’interno del tronco.

L’aquila non comprese l’ammonimento. Guardò in tutte le direzioni e tutto gli sembrava normale come sempre. Ma ad un tratto sentì un fruscio che proveniva da sotto un albero.Guardò in basso e vide una tigre.

La tigre gli faceva cenni amichevoli e diceva con una voce dolcissima:

“oh che belle ali che hai!! Vederti volare è magnifico, sei l’onore di tutti gli animali; eppure fin’ora non ci siamo conosciuti da vicino, scendi dall’albero e mettiti qui nell’erba fresca vicino a me discuteremo un po’”.

L’aquila pensò di scendere, ma all’ultimo momento si ricordò del monito della civetta e rimase sl ramo. Rispose alla tigre:

“ ti ringrazio della tua gentile proposta, ma non posso accettarla. Non ci conosciamo personalmente e nelle nostre famiglie si raccontano brutte storie come quella di quell’aquilotto imprudente che era stato aggredito da una tigre e mangiato in un sol boccone.” la tigre sembrò offesa;

“ che parole poco gentili devo sentire, si, è vero, anticamente potevano succedere queste brutte storie di cui si racconta ancora oggi. Ma tutto questo appartiene al passato ormai. Non sai che ora è stato emanato un decreto dal nostro nuovo Re leone che gli animali non devono più mangiarsi a vicenda ma che, al contrario devono amarsi e parlarsi amorevolmente?”

L’aquila fu stupita dalla straordinaria notizia e si era già lasciata convincere a scendere dall’albero per sedersi accanto alla tigre.

Ma in quel momento sentì abbaiaire dei cani che sembravano avvicinarsi. Girò la testa da quella parte e ascoltò. La tigre notò il suo gesto e chiese;

“Cara aquila che cosa hai, cosa ti pare di sentire?

“ ci sono dei cani da caccia che sembrano avvicinarsi” rispose.

“ Cani da caccia? “ disse spaventata la tigre.In questo caso non posso fermarmi qui e lasciarmi sorprendere da loro.

“ Ma che dici? Non avrai paura dei cani? Diamine sei una tigre se vuoi puoi diventare feroce e mangiarli in un boccone: e poi non è stato pubblicato il decreto di sua maestà, il nostro re leone, sulla tolleranza fra gli animali?”

“ Animli non educati come sono i cani da caccia, forse non hanno sentito che il decreto è stato pubblicato.”

La tigre sparì. L’aquila rimase sull’albero e pensò:

“guarderò come sono davvero questi cani.”

Ben presto arrivò il branco di cani. Appena videro l’aquila sull’albero, alzarono i loro musi e cominciarono ad abbaiare ferocemente. L’aquila li guardò con stupore:

“non vi ho fatto niente di male, perchè abbaiate così? Siete davvero maleducati. Meno male che non potete salire sull’albero.

In quel momento qualcuno le toccò le ali. Era la saggia civetta che gli sussurrò:” vieni presto a nasconderti da me, nel cavo dell’albero.

Dopo i cani arriveranno i cacciatori. Hanno il fucile che spara in alto. L’aquila esitò un momento ma c’era già un cacciatore che mirò in alto con il fucile e sparò. Per fortuna non colpì l’aquila che si nascose presto nel cavo della civetta. Quando poi i cacciatori se ne andarono, l’aquila ringraziò la civetta  e prese il volo. Arrivata al nido raccontò a tutte le aquile la sua avventura e anche loro capirono che la civetta era veramente saggia e degna di essere la consigliera  di corte del re leone.

Nessun animale ascoltò più le iene, la festa per l’incoronazione del Re leone fu un enorme successo e in seguito quando qualche animale aveva bisogno,  il Re leone li mandava dalla saggia civetta che aveva sempre per tutti un buon consiglio da dare.



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