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Le avventure di Camilla

Fiaba pubblicata da: concha

Questa è la storia di un folletto suonerino e delle sue amiche gnome.

Un giorno, e per la precisione era un martedi mattina, questo folletto suonerino, che si chiama ik, era nel bosco vicino casa, era uscito per farsi una passeggiata fino al mercato.

Arrivato al mercato , vide una bancarella con un bellissimo organetto e incominciò a urlare “Ioioioio è mio è mio mio”.

La gente si giro’ a guardare questo folletto un po’ strano, e tutti iniziarono a pensare che fosse un po’ matto !!

Il fatto è che quell’ organetto ebbe un nome ( Camilla.).

Ebbene, quel martedi mattina incontro’ una piccola gnoma che annusava un fiore, e con il viso faceva buffe faccette, vedendo la scena lui scoppio’ a ridere e la gnometta di nome Aifos si alzò e la risata di Ik si fece piu’ fragorosa quando si accorse che la sua faccia era diventata gialla del polline del fiore.

Aifos allora lo guardo’ con la piu’ brutta espressione che le uscisse strinse i pugni verso la terra e scappo’ via.

Tornata al suo piccolo villaggio a malapena saluto’ la mamma che si mise a strillare il suo nome, ma con un tono alto brusco ed insistente; tipo di quelli che vendono il pesce al mercato!!

A quel punto mezzo villaggio era mobilitato, quelle urla non passavano di certo inosservate! E cosi’ ecco arrivare Fanfa e Alfa le gnome con cui Zanfa ( la mamma di AIfos ) condivideva un sacco di cose. Tuono’ impetuosa Fanfa chiedendole cosa mai fosse accaduto, e se nel frattempo la gola non le si fosse arrossata!

Alfa guardava Aifos e poi Zanfa , poi disse ad entrambe di rilassarsi un attimo , e di dire che cavolo mai fosse successo.

Aifos usci’ definitivamente da dietro l’albero dove cercava invano di nascondersi, prese un gran respire e disse : e ma peròòòòòòò.

” Ma pero’ non si dice” dissero le tre gnome insieme!

A questo punto Aifos , sconsolata, alzo’ gli occhi al cielo e si mise a farfugliare una storia su di un folletto con un cappello verde che trottolava a suon di musica.

Le tre sagge gnome annuirino facendo un fragoroso aaaaaaaaaaaaaa in coro e tornarono a fare quello che stavano facendo. il pane, cucire e disegnare.

Aifos, risentita, rimise il broncio e ando’ nella sua casa sull’albero, a cui mancavano ancora un po’ di cosette, ma a lei piaceva tanto , e come una scimmietta ci sali’ in un lampo.

Inizio’ a borbottare fra sè, poi le torno’ in mente la musica di quel folletto e dicise di andarlo a cercare per far vedere che non si era inventatata tutto. Risgattaiolo’ di nuovo giu’ dall’albero,, questa volta come uno scoiattiolo, e si mise alla ricerca di Ik.
Non sentiva nessuna musica e giro’ finchè non si fece buio, riusci’ a malapena a trovare la strada di casa, e già sapeva cosa l’aspettava al suo rientro; una bella strigliata , proprio come si fanno agli asini! E infatti questo avvenne, ma non solo dovette ascoltare quello che le aveva da dire Zanfa, si dovette subire anche Alfa e Fanfa..e no, pensava tre sono veramente troppe!!

Finita la strigliata pero’ c’era una cena con i fiocchi che l’aspettava, quando si univano quelle gnome sapevano propio fare delle cose squisite!

Venne l’ora di andare a letto, e ricordandosi della strigliata ricevuta poco prima, questa furba gnometta ando’ a letto senza fare storie, e si addormento’ facendo sogni pieni di colori.

La mattina dopo , la gnometta si svegliò con il canto del gallo Ifosa e la mamma le fece trovare una fantastica colazione, con anna tutta panna e una magnifica poesia intitolata Sofia . Intanto il nostro  folletto stanco e affammato dal lungo viaggio di tutta la notte fatto con Camilla, come per magia busso’ alla porta della gnoma..

Aifos lo vide, e pensò di essere ancora nel mondo dei sogni, ma quando capi’ che era sveglia volle tirargli un pugno, ma si trattenne..pensando alla strigliata che avrebbe preso!

Zanfa, quando vide questo folletto affamato e stanco, lo fece entrare in casa, e capi’ che Aifos non si era inventata niente!

E’ lui! E’ lui il folletto!!! Gridò Aifos!!

La mamma la guardò sorridendo, aggiunse un posto a tavola e fece accomodare Ik, che mangiò come un lupo, e man mano che il cibo scendeva il suo sorriso riprendeva forma.

Dopo essersi rifocillato aiutò Zanfa a sistemare, e per dimostrare la sua riconoscenza inizio ad accarezzare Camilla che iniziò a far uscire la sua dolce melodia

Zanfa inizialmente restia, poi si lasciò andare a questa musica e intanto la piccola gnometta era andata a chiamare Alfa e Fanfa che ancora nel mondo dei sogni non aprirono subito alla piccola.

Cosa succede? Esclamarono entrambe ..venite venite  gridava lei, e , preouccupate ed ancora addormentate seguirono la piccola. Quando arrivarono a casa, Zanfa era un tutt’uno con la musica , e Ik suonava senza stancarsi. Stralunate, si versarono del caffè e guardarono la loro amica.

Dopo un po’, i due si accorsero del loro pubblico , si guardarono e salutarono le gnome che non stavano capendo molto!

Suonava una bellissima musica e disse che non era lui che suonava, ma era Camilla che cantava le belle melodie.

E dov è? Chiesero in coro le gnome!

Ma come dov è? Rispose Ik, eccola, è lei Camilla, è una brava suonatrice è lei che mi ha insegnato a suonare, non vi spaventate è brava con tutti, a parte quando si parla di mangiare..impazzisce!!

Le gnome si guardavano allibite non vedendo nessun altro, allora Aifos indicò l’organetto e disse : Eccola, è lei Camilla, e adesso è mia amica!!

Il giorno scorre tranquillo a suon di musica, poi , tutto ad un tratto Ik cambiò faccia ed esclama: Paoullllllllllllllllllllllllllll…noooooo è a casa da solo.. devo andare da lui..e se ne va!

Le gnome si guardano frastornate, questo folletto è proprio un po’ folle!!

Intanto Ik corre verso casa, si è fatto buio, si tocca le spalle e si sente leggero.. e… Camilla!!

Questo folletto sbadato si è dimenticato la sua compagna di avventure, e adesso che fare si domanda?

Lasciare Camilla con quelle gnome , che poi sembrano mattacchione e tornare da Paoul , o lasciare Paoul da solo e tornare da Camilla ?

Decide di lasciare Camilla con le gnome sperando poi, di non doversene pentire.

Le gnome iniziano a sistemare la casa; ad un certo punto Aifos sente una musica e si mette a ballare, e pensa che quel folletto sia tornato, si guarda intorno, e non lo vede, strizza gli occhi e vede  fuori sotto l’albero Camilla, li sola soletta che la chiama.

Ohhhh esclama!! E tu? Sei rimasta con noi? Ad un tratto uno stregone cattivo e malvagio con gli occhi rossi vede Aifos e Camilla sole , e dice, ‘’ ciao piccoline, venite che vi do una caramellina ‘’. Aifos accetta ma dice che prima deve avvisare la mamma..lo stregone, le risponde che abita li vicino , ma lei non lo ascolta e corre dalla mamma. Lallo ( lo stregone ) sbuffò e guardò giù e quando i suoi occhi videro Camilla diventarono rossi come il fuoco.

Intanto Aifos sente Camilla gridare aiuto, ed esce giusto in tempo per vedere Lallo che scappa con Camilla sotto al suo mantello.

Aifos decide così di seguirlo, e come arrivo’ al suo castello prese un bel respiro e varcò l’enorme portone grigio e logoro, appena in tempo per scampare ai 5 fulmini che lo colpirono in pieno.

E vide lo stregone che cercava di suonare Camilla, si ricordò della canzone magica, e allora intonò :

‘’ nananana nananana nanna nanna nanannana ..sciacqua la scimmia, sciacqua la scimmia.. nanananana..’’

E al sentir queste parole, Camilla volò nelle sue mani. Aifos, allora la strinse forte a sé e scappò via verso casa.

Fece la corsa più affannosa che avesse mai fatto e arrivò al suo villaggio quasi senza fiato, giusto in tempo per vedere Ik e la mamma preouccupati della sua scomparsa.

Quando la videre arrivare con Camilla le diedero subito una camomilla con lingue di lucertola e code di rospo per farle tornare il fiato, Aifos la bevve tutta d’un fiato, e come la mandò giù gridò : ‘’ BLEAHHHHHHHHH’’.

Però le era tornato il fiato, e anche la voce !!!

Aifos iniziò a raccontare loro cosa fosse successo, e Ik la ringraziò quasi con le lacrime agli occhi; le chiese come sdebitarsi, e Aifos prese la palla al balzo, e gli chiese di sistemare la casa sull’albero, e di poter fare un viaggio con lui e Camilla.

‘’ Ma certo che si!!  Esclamò Ik con un sorriso a 52 denti ( perché è risaputo, i folletti hanno 52 denti )!!

E poi aggiunse, ma le caramelle no…eh?!!!!!

Va bè, se proprio vuoi, anche le caramelle, tanto il dentista non lo pago io!

E fu così che vissero tutti felici, contenti e danzanti, tranne Lallo che inseguendo Aifos inciampò in una grossa radice e finì nel fiume dei coccodrilli, che da quel giorno è conosciuto come fiume Lallo.



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