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Il picchio e il cane

Fiaba pubblicata da: eri

Un picchio sonnecchiava sul ramo di un albero, quando il silenzio fu interrotto da un vivace cagnolino che cominciò a scorrazzare tutto intorno.   

“E’ mai possibile che non si possa riposare in pace neanche per un minuto?” brontolò il picchio fra sé e sé, mentre il cane saltellava e scondinzolava facendo un grande baccano. Chiuse gli occhi con decisione, ma quando dopo pochi minuti li riaprì, per poco non gli venne un colpo. Il cagnolino, contro ogni logica, aveva cominciato a ruotare su se stesso tenta disperatamente di mordersi la coda.

Il picchio si gettò in “picchiata” sul cane “ma sei impazzitò?” urlò “sei un autolesionista o cosa?”    

Il cane lo fissò con i due occhioni nocciola sinceramente stupito “E’ tutto ok amico, sto solo giocando” disse placidamente.

Il picchio resto basito. Lo scrutò sospettoso per alcuni secondi, e poi se ne volò via.

“Robe da pazzi” pensò tra sé e sé tornando ad appollaiarsi sul suo ramo.

Quando il cane alzò di nuovo gli occhi verso quel ficcanaso di un picchio non credette ai propri occhi: l’uccello stava battendo energicamente il becco contro il tronco dell’albero. 

“Poco fa mi hai dato dell’autolesionista” cominciò cautamente “ma tu non sei da meno, eh. Mi dici che ti prende ora? Hai forse una crisi di disperazione? ”  aggiunse, in tono ironico.

“Noi picchi” rispose pazientemente l’uccello, come farebbe un maestro con un bambinello un po’ ottuso “ci comportiamo così per rafforzare il becco”.

Il cane gli lanciò un’occhiata scettica e gli girò le spalle, pensando in cuor suo che quel picchio oltre ad essere un ficcanaso fosse anche un po’ suonato.

Il picchio, dal canto suo, con un sospiro ricominciò a battere il becco sul tronco, interrogandosi sull’ignoranza di certa gente, ed ognuno rimase con le sue perplessità ed il suo scetticismo verso i comportamenti dell’altro. 



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