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Storia del ghiro sveglio

Fiaba pubblicata da: Martina Vecchi

C’è un detto, “dormire come un ghiro”, molto diffuso.

Ma chissà se è poi vero che i ghiri sono così dormiglioni.

Pare proprio di no.

Ad esempio, prendiamo il ghiro Palmiro.

Costui vive nel tronco di un enorme albero secolare. Si nutre di ghiande, noci, nocciole, arachidi, ma anche foglie, è veramente un gran mangione.

È davvero simpatico e un gran lavoratore, a differenza degli altri ghiri suoi amici.

Eh sì, perché mentre questi sono sempre in letargo e chiusi nelle loro tane, il povero Palmiro soffre di insonnia.

Purtroppo, se inizialmente si pensava ad un disturbo dovuto allo stress da cibo

(paura tipica dei ghiri di rimanere senza nulla da mangiare), dopo una serie di meticolosi controlli, il dottor Tasso ha scoperto che si tratta di una patologia congenita.

Il povero Palmiro, quindi, è costretto a stare sveglio tutto il giorno, ventiquattr’ore su ventiquattro. Ha provato con sonniferi e ansiolitici, ma niente, arzillo come una civetta.

Per ovviare al problema, il ghiro Palmiro si è fatto assumere da una laboriosa ditta di castori, la “Dentoni&Sgranocchi”, che si occupa di accatastare tronchi e costruire dighe,

e ha chiesto ovviamente il turno di notte.

Adesso lavora indefesso, sembra una macchinetta, smette solo per farsi una mangiata ristoratrice, e asciugarsi il pelo con un fazzoletto, e poi riprende.

Che dire, poveretto, ha fatto di necessità virtù.



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