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Storia del pesce fuor d’acqua

Fiaba pubblicata da: Martina Vecchi

Un pesciolino, stanco di vivere nel mare, guizzò fuori per vedere com’era il mondo sulla terraferma.

Si guardò intorno, vide una tranquilla spiaggetta, e concluse che si poteva fare.

Il pesciolino fuor d’acqua decise di farsi un giretto al Luna Park, aveva proprio voglia di divertirsi.

Intanto negli abissi si chiedevano tutti che fine avesse fatto Alfredo (questo era il nome del pesciolino). Il polpo Casimiro era felice perché era in debito con Alfredo di mille conchiglie, avendo perso una partita a carte. La murena Dacia era depressa perché non sapeva più chi spaventare. L’ostrica Cecilia, una gran chiacchierona, non sapeva più con chi parlare.

D’altronde il pesciolino Alfredo non aveva famiglia, ed era libero di disporre del suo tempo come meglio credeva, fece saggiamente notare il calamaro Guido.

I più tristi di tutti, però, erano alcuni pesciolini trovatelli che Alfredo aveva preso sotto la sua pinna protettiva: si erano molto affezionati a lui.

Nel frattempo il pesce fuor d’acqua se la stava spassando.

Aveva provato l’otto volante, la galleria del brivido, il bruco- mela, gli specchi deformanti, mancavano solo le montagne russe, un buon gelato e poi si sarebbe sentito davvero soddisfatto.

Dopo essersi riempito il pancino, il pesce fuor d’acqua si sedette su una panchina e cominciò a riflettere sulla sua vita: quell’unica giornata al Luna Park gli aveva regalato più emozioni che la sua intera esistenza nel mare. Si vergognava ad ammettere a se stesso che, nonostante si fosse fatto degli amici sott’acqua, la vita sulla terraferma non gli dispiaceva affatto. Anzi.

Stava proprio pensando di rimanere. Avrebbe trovato un lavoro. Si sarebbe adattato facilmente a quella vita. Pensò con un po’ di tristezza e un pizzico di nostalgia al luogo che avrebbe lasciato. Decise di tornare in acqua per salutare i suoi amici.

Si stava già incamminando, quando vide una schiera di allegri bimbetti che uscivano dal parco divertimenti reggendo in mano un curioso sacchetto trasparente pieno d’acqua, all’interno del quale galleggiava un… pesciolino rosso! Oh no!

Ma allora era quella la vita che avrebbe vissuto fuori dal mare? Gli sarebbe toccata una simile prigionia? No, non avrebbe potuto sopportare una tale umiliazione. Poveri pesci, quale destino! Alfredo fuggì via più in fretta che poté, sperando di non essere catturato prima di riuscire a buttarsi in acqua. Arrivò fino alla spiaggia, si diresse verso il suo scoglio preferito e con un bel salto si tuffò. Non sarebbe mai più tornato fuori.



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