Panna verde smeraldo

Fiaba pubblicata da: carmelina fraraccio

La signora Demetria  dondolando e ondeggiando infilò la torta nel forno e con una faccia che voleva essere severa tuonò :- mi raccomando Paoletta non aprire il forno, se lo farai uscirà il genietto della focaccia e mangerà tutta la torta e tu domani mattina dovrai far colazione con il pane secco!!-

Paoletta la guardò divertita , lo sapeva bene che non esisteva nessun genietto della focaccia, come non aveva mai visto il genietto del quadernone di storia, oppure il genietto della doccia. Erano invenzione di Demetria, la sua tata, domestica, accompagnatrice  tuttofare, per convincerla a fare tutto ciò che proprio non le andava giù.

Sempre dondolando, Demetria, portò in terrazzo i suoi cento chili e più e cominciò lentamente a dare l’acqua alle piante.

Quando Paoletta fu veramente sicura di essere fuori dalla sua visuale, prese lo sgabello e velocemente aprì il frigo e con una certa difficoltà estrasse il ciotolone della panna che sarebbe poi servita a decorare la torta.

Ancora un’occhiatina al terrazzo e la sua lingua, divenuta improvvisamente lunghissima, s’intrufolò nella dolcissima crema: – buonaaaa –

Demetria?’ Ancora non faceva ritorno dalla sua uscita e quindi, magari…magari un’altra leccatina ci stava.

Uno, due, tre e…di nuovo la sua lingua era dentro la ciotola, anzi, a dire il vero, tutta la sua faccia era immersa in quella bontà.

Ma chi cavolo era quell’ometto perfido che la guardava dal fondo della ciotola con un’aria di rimprovero infinita.

Paoletta fece per tirarsi indietro, ma…ma.. la sua lingua era imprigionata nelle mani di quello gnometto antipaticissimo

– Lasciami – avrebbe voluto dire Paoletta, ma la lingua bloccata non poteva articolare parola e le uscì un pietoso – LLLLLL –

Incrociò gli occhi del suo nemico, erano tondi e giallognoli, mentre il resto del suo corpo era verde, un verde brillante…verde smeraldo.

– Ti starai chiedendo chi sono…ingorda imbrogliona –

Paoletta non sapeva se essere più spaventata o incuriosita.

– sono il genietto della panna, quello che non s’inganna, e che scopre con perizia ogni tua furbizia –

Paoletta non credeva ai suoi occhi e tanto meno alle sue orecchie, quindi i genietti esistevano per davvero.

Per un attimo la sua lingua fu liberata e con affanno cercò di spiegare che il suo era solo un assaggino , giusto per essere sicuri che la panna fosse fresca, una prudenza in più, per il bene di tutta la famiglia.

Fu allora che sentì la panna infilarsi lungo le sue narici e andare su, su  fino alla fronte e chiuderle la respirazione.

-ETCIUUU”-Un nuovo omino , più verde del primo fu scaraventato lontano dal suo starnuto

-E tu chi sei?’-

-Ciao bugiardissima marmocchia, sono il genietto della bugia quello che non riesci a mandar via –

Paoletta ora si che era preoccupata, come fare per uscire da quella incredibile, ma terribile situazione??

_Bello il tuo comportamento, trascorri tutto il giorno ad imbrogliare chi tanto lavora per te-

-Si è vero- incalzò il primo ometto- cerchi di farla franca impegnandoti poco nei tuoi compiti, per non parlare di come disubbidisci a Demetria e ai tuoi genitori, racconti strafalcioni alla tua maestra per giustificarti dei compiti non svolti e poi…..-

-Basta, basta.- supplicò Paoletta- è vero, è vero, ma lo faccio solo perché sono un po’… un po’…-

-Un po’???-in coro i due genietti

-Magari un po’ più di un po’-

-Molto , molto, molto di più!!-

-Posso rimediare?-

-Basta comportarsi bene…tutto qui-

-Giuro lo farò, prometto solennemente di rispettare tutti, ma proprio tutti anche il mio odioso compagno di banco che mi ruba le caramelle  e mi rifila pizzicotti-

-Non esageriamo…

– va bene…non esagero …come volete..-

Paoletta voleva aggiungere ancora qualcosa, anche perché le ciabatte di Demetria stavano tornando in cucina, ma non era il caso, i due genietti si erano dissolti nel nulla, anzi nella panna che, non ci crederete, non era più bianca, ma di un bellissimo verde smeraldo.

Incredula assistette a Demetria che senza batter ciglio prese la scodella e la poggiò sul tavolo.

Balbettò. – perché la panna è verde?-

-Sarà stato il genietto della panna- rise la donna

Ma cosa c’ era da ridere, cosa c’era da ridere … Paoletta le lanciò un’occhiataccia e stava per dirigersi verso la sua stanza, ma Demetria la rincorse e l’abbracciò forte – sciocchina ho usato un colorante alimentare! –

-Non esistono i genietti-

Paoletta rimase pensierosa – Siamo proprio certi?? –

Demetria tornò ad essere seria: -non si è mai veramente certi di nulla!-

Ancora la sua stupida risata … Ma che ridi … che ridi!!!!

– Strana bambina – pensò Demetria e torno alle sue faccende.



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